Bravissime, avete espresso a meraviglia ciò che provo anch'io!
Quindi certa di essere compresa da voi permettetemi di confidarvi quello che provo, per una volta senza sentirmi ridicola.
A volte mi chiedo come sia possibile che delle cose materiali, ingombranti, talvolta problematiche, cattive e spinose mi tolgano il sonno, occupino uno spazio così importante e intimo dentro di me, una posizione di priorità nella mia vita quotidiana così evidente da farmi quasi sentire in colpa nei confronti dei miei familiari ( che per mia fortuna però mi capiscono).
E' peggio di un amore clandestino, di una passione struggente che però non si affievolisce col passare del tempo, come ci sarebbe da aspettarsi, ma aumenta di intensità fino a creare una tensione tale da far paura e che ci si vergogna di manifestare perchè impossibile da comprendere per i più!
Io sono arrivata al punto di evitare di parlare di piante con chiunque indiscriminatamente, ho compreso che sarebbe stato meglio dopo aver collezionato troppi sguardi di commiserazione.
Così sono anche certa che il giardino che creiamo con passione e con le nostre mani e schiena, tempo, studio, fatica, insonnia e soldi ( diciamolo!) è prima di tutto il nostro giardino segreto, un luogo dell'anima, non un oggetto di moda alla ricerca del gradimento altrui, da esibire ed aprire a tutti i costi e a tutti gli sguardi indistintamente, così come non si apre a tutti il proprio cuore.
Di sicuro non sarei entusiasta di mostrare il mio giardino a coloro che considerano le piante dei complementi d'arredo, ignorando di avere a che fare con esseri viventi e non con oggetti dei quali prima o poi ci si possa stancare e gettare via.
Per la stessa ragione, pur condividendo pienamente la generosità e la gioia egregiamente descritte da Ross nel regalare le nostre piante, non ne consegnerei mai una nelle mani di chi non le ama veramente.
Ecco, ora dopo tutto questo ...confido nella vostra comprensione!