ecco, lo apro questo post, per raccogliere un po' di riflessioni sul nostro rapporto col giardino e il giardinaggio.
Come dicevo altrove, credo di aver sviluppato un rapporto quasi morboso col mio giardino; mi rendo conto che è diventato una parte importante della mia vita e già mentre scrivo questa frase, mi sembra un'esagerazione.
Però è vero: vi dedico molte delle mie energie, fisiche e mentali, lo penso, lo faccio e lo disfo mentalmente un sacco di volte, mi lascio influenzare da lui, in certi periodi organizzo le mie settimane a seconda delle sue necessità.
E poi ultimamente gli ho anche dato un nome: Romeo! e io sono Giulietta, naturalmente; in effetti la nostra è una storia d'amore molto contrastata dalle nostre famiglie, la mia che non viene volentieri su nella casa nel bosco (e spesso ci passo le giornate da sola), la sua che mette sempre i bastoni tra le ruote (parassiti e predatori di ogni genere).
Insomma la nostra è una storia difficile
E pensare che, quando è nato, io ero convinta che ci avrei passato lunghe e bellissime ora ad osservare i fiori e le foglie, a leggere, a meditare, a disegnare, a chiacchierare con le amiche.....e invece i momenti in cui posso godermelo sono brevissimi, per lo più non faccio che lavorare, anche se rimugino sempre di cambiare tutto, di ristrutturarlo, di eliminare un sacco di cose, di trovare il modo di faticare di meno e viverlo di più.
Ma ogni volta che passo davanti ad un vivaio, faccio una gran fatica a tirare dritto e spesso non ce la faccio proprio
, e così comincio daccapo a pensare di spostare questo o quello ecc. ecc.
Quasi sempre trovo tutto ciò molto esaltante, ma certe volte mi sembra una fatica di Sisifo (o Tantalo?) e mi domando se non ci sia qualcosa di eccessivo o sbagliato in questo comportamento....