È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 Forum Germogli&Parole
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Alla ricerca dell'impianto di irrigazione ideale per il terrazzauta

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2020 10:42
13/05/2006 21:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
E' giunta l'ora di condividere con il viandante capitato in queste contrade l'esperienza, il lavoro, i successi e gli insuccessi di un grande progetto infrastrutturale, importantissimo per il nostro terrazzo, per le nostre beniamine assetate e per poter indulgere in nuove forme di pigrizia: l'impianto di irrigazione automatica.
E' da parecchio che siamo al lavoro e a questo punto siamo piuttosto avanti. [SM=x718611]
Apro quindi ufficialmente questo 3d, destinato a diventare corposo perche' le informazioni sono tante. Spero che troviate molte dritte, suggerimenti e pareri utili e conto di averne da voi.


Vi dico subito che la scelta e' caduta su un impianto di irrigazione del tipo a goccia, con la linea principale in rame e raccordi di ottone, con le linee secondarie ( "l'ultimo miglio" ), in polietilene e gocciolatori "standard", tipo Claber o Gardena, per intenderci. Con la possibilita' di rimaneggiare ed eventualmente rifare, con tecniche diverse, queste linee secondarie, anno per anno e mano a mano che nuovi materiali e nuove idee dovessero rendersi disponibili, o semplicemente per adattarsi alle mutate condizioni di vasche e vasconi. Il perche' di tutte queste scelte lo approfondiremo piu' avanti.

Non abbiate paura di "sporcare" il 3d, se avete pareri o anche cenni di assenso e/o di dissenso, postate liberamente. Non deve essere un trattato, per il quale tra l'altro non sono qualificato, dovrebbe essere un dialogo.

[Modificato da indaco1 13/05/2006 23.39]

13/05/2006 22:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Rame e spaghetti
La scelta del materiale per la linea principale e' stata difficile. Fino all'ultimo eravamo in dubbio tra rame, polietilene da idraulica e polietilene per gli impianti di irrigazione.

Alla fine la scelta e' caduta su rame (diametro 12mm) e raccordi biconici in ottone perche':

- E' piu' durevole. Il precedente impianto era in rame, era li da 20 anni e andava ancora bene... e' stato strappato a causa dei lavori per la veranda, non per altro.

- E' piu' bello, con il suo colore bello sia nuovo che vecchio, le sue eleganti curve sinuose , e i suoi raccordi dorati.

- E' piu' compatto e lavorabile, quindi si riesce a farlo curvare in spazi minori, con un minore ingombro. E questo per un terrazzo e' importante

- L'impianto sara' a goccia e questo rende irrilevante il minor diametro del rame, in quanto le cosiddette "perdite di carico" sono minime.

- Lo sbattimento per fare l'impianto conta di piu' di qualche euro di costo extra. Insomma, una volta che lo faccio meglio farlo bene e bello, visto che tutto sommato non mi servivano kilometri di tubo.

Notate bene che per un impianto interrato a spruzzo per un giardino e' d'obbligo invece usare un grosso diametro, e quindi il polietilene, perche' in caso contrario la portata non sarebbe sufficiente. La perdita di pressione e' proporzionale alla distanza e alla portata d'acqua e un irrigatore da giardino succhia tanto.

Il rame e' disponibile in due tipologie: rame cotto e rame crudo.

La differenza e' la stessa che per gli spaghetti: il rame cotto si piega facilmente. Il rame crudo non si puo' piegare perche' se no si spezza o si fessura.

Quindi abbiamo usato il crudo dove c'erano da fare tratte assolutamente rettilinee non troppo lunghe (lo vendono in barre da due metri, e tutto sommato meglio non mettere troppi raccordi). Essendo perfettamente dritto e' anche piu' bello da vedere.

Il cotto lo abbiamo utilizzato dove c'era da curvare o fare lunghe tratte, o comunque era nascosto sotto i parapetti. O dove non e' facile arrivare a far combaciare le tratte e quindi la flessibilita' fa comodo.

Quanto ai costi siamo li. Entrambi vengono poco piu' di 3 euro al metro. La cosa strana e' che dipende molto dal posto, in certi brico (es. Bricocenter) il cotto ha un buon costo, mentre il crudo e' molto piu' caro, in altri, come Castorama, il cotto e' conveniente ma il crudo costa ancora di meno (poco). Quindi vale la pena di girare un po' e di scegliere quale dei due utilizzare piu' che altro in base alle caratteristiche della linea da fare (dritta, curva, in vista, tratte lunghe) e dei gusti personali.

Eccoli immortalati: un matassone di cotto a sinistra, alcune barre di crudo a destra:

[Modificato da indaco1 14/05/2006 1.30]

13/05/2006 23:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Gli attrezzi e i materiali
Ecco una foto di famiglia degli attrezzi utilizzati, niente di fantascientifico:


Le cose piu' particolari sono:


Il tagliatubi

Ovvero quel coso rosso al centro-destra della foto. Questo e' cinesissimo, non ricordo il costo ma mi pare tra i 3 e i 5 euro. In pratica si tratta di una specie di morsetto, con un paio di rullini da un lato e una rotella di duro acciaio (tipo un tagliapizza in miniatura) dall'altro. Si incastra il tubo tra i rullini e la rotella, stringendo il morsetto finche non vengono a contatto. Poi lo si fa girare intorno al tubo in modo che incida un solco. Dopo di che, si stringe ancora un po' il morsetto e si fa fare qualche altro giro. Si procede cosi' e dopo poco il tubo e' tagliato, senza fatica, senza sforzo, senza rumore, senza limatura/segatura.


La molla piegatubi:

Che e' quella tra le pinze e il pappagallo. Deve essere quella giusta per il diametro del tubo, e io l'ho trovata sui 5 euro.
In realta' esiste un apposito attrezzo piegatubi, ma costa un po' di piu' (mi pare sui 15-20) anche se suppongo consenta di piegare il tubo piu' velocemente e con poco sforzo.
La molla invece e' duretta... non tanto per la piegatura in se, quanto per toglierla dopo che la piega e' stata fatta. In pratica si infila il tubo dentro alla molla fino al punto dove deve essere pigato, poi, aiutandosi con il ginocchio o altro, lo si piega di forza. Non e' acciaio, non e' necessario essere king kong. Pero' poi per estrarre la molla bisognerebbe farla girare come per srotolarla e contemporaneamente farla scorrere e...beh... soprattutto se la curva e' stretta non e' mica cosi' facile! Tornando indietro forse comprerei il piegatubi.
NB: non provate a piegare un tubo senza un attrezzo apposito: si schiaccia!

Due chiavi da 19

Nella foto ce n'e' solo una al centro, ma poi ne ho procurata un' altra perche' quando stringi il raccordo devi tenerlo fermo da due parti, e la chiave regolabile, detto in francese, fa cagare.
La chiave da 19 vale per tubi e raccordi da 12mm, ma forse non per altri diametri... verificare presso la propria ferramenta/brico.
Il pappagallo e' indispensabile in altri casi, quando deve essere tenuto fermo il tubo o il corpo del raccordo.

Rotolo di nastro di teflon

Al centro nella foto. Questo serve per avvitare i rubinetti (a destra tra il tagliatubi e il martello) ai raccordi filettati.
Va messo in abbondanza e nel senso di avvitamento, per evitare perdite. C'e' da dire che non dovete fare un impianto idraulico destinato ad essere murato in un massetto sopra l'appartamento di un vicino nevrastenico e rivestito con piastrelle firmate da Trussardi. Se anche esce qualche goccia, sul terrazzo, non succede niente. Pero' un po' di teflon ci vuole, se no vi garantisco che con le gocce si esagera [SM=x718618]
I raccordi che si trovano per i tubi da 12 hanno una filettatura femmina da 1/2 pollice, quindi ci vogliono rubinetti maschi da 1/2 pollice.


In alto nella foto inoltre ci sono altri accessori. Graffette e tasselli per fissare i tubi al muro (della fisher), e qualche raccordo, che pero' avrei dovuto togliere dal suo sacchetto di plastica, perche' cosi' non e' venuto molto bene in foto. [SM=x718575]

Il martello lo conoscete, [SM=x718611] [SM=x718622] quindi non ve lo presento.


Il montaggio dei raccordi biconici sui tubi non e' difficile. Si infila il tubo nel raccordo, assicurandosi che arrivi bene fino in fondo. E poi, con la chiave, si stringe l'apposito dado sul raccordo, fino a che questo non gira piu' facendo un certo sforzo, o comunque e' in fondo alla filettatura. Cosi' facendo una apposita guarnizione all'interno del raccordo viene premuta fortemente sul tubo, assicurando la tenuta. Tutto qui.

La cosa piu' delicata e' tagliare i tubi della lunghezza giusta. Io di solito quando non sono ben sicuro lascio il tubo un po' piu' lungo, lo monto in posizione da un lato e poi lo rifilo con il tagliatubi dall'altro dopo aver preso una misura piu' precisa "sul posto". Comunque in caso di errori si puo' sempre allungare il tubo con una prolunga e un ulteriore raccordo.

Ci sono raccordi con una delle uscite filettata a cui attaccare rubinetti o valvole, sia a T (ade esempio per un rubinetto lungo la linea) che terminali (per un rubinetto o un tappo alla fine di un ramo).
E ci sono raccordi che invece sono biconici da tutte le parti, a T (per le diramazioni), a manicotto (per le prolunghe), a gomito (per gli angoli).

Una volta collegati bene i tubi, il che richiede spazio per lavorare e far girare la chiave, si puo' fissare bene l'impianto al muro con una apposita graffetta, fissata con un tassello. Oppure con un colletto, che al contrario della graffetta tiene stretto il tubo da entrambi i lati quindi ha un fissaggio molto robusto, ma va piazzato prima perche' bisogna forare proprio sul punto di passaggio del tubo, e inoltre tiene il tubo un po' distanziato dalla parete. La graffetta e' piu' comoda da fissare e da risultati estetici migliori, a mio parere.
Tutto questo, ovviamente, si trova al reparto ferramenta, dove ci sono i vari tipi di tasselli e fissaggi... tutti i brico li hanno.

[Modificato da indaco1 14/05/2006 2.59]

14/05/2006 01:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
La rete
Questa e' una foto della piantina del terrazzo, ripasticciata per evidenziare le linee principali dell'impianto, quelle da fare in rame, che sono evidenziate in rosso. Per condividere una soluzione, tra me e' Daniela, uno schizzo e' quasi indispensabile. [SM=x718595]



Come vedete abbiamo tre tratte principali:

- la linea delle rose, quella che va a destra partendo dall'angolo in basso a dx del soggiorno
- la linea dei vasconi sopraelevati, quella che va a sinistra
- la transiberiana, quella che scende in basso e poi si fa tutto il giro del terrazzo, fino ad arrivare ad alimentare le terre lontane del versante nord-est. Soprattutto questa mi preoccupava per le perdite di carico sulla lunga distanza, del resto non potevamo prendere scorciatoie senza avere tubi tra i piedi.

Non vi fate fuorviare dagli scarabocchi di altri colori, quelle sono idee in liberta' che potrebbero non preludere a niente [SM=x718536]

I pallini in rosso sono i rubinetti di uscita dall'impianto, come quello ritratto insieme con gli attrezzi nel post precedente. A conti fatti forse ne abbiamo messo anche qualcuno di piu' di quelli disegnati! [SM=x718575]

A ciascun rubinetto e' collegata una tratta secondaria in PVC, un "ultimo miglio", che porta ai gocciolatori.

Perche' cosi' tanti rubinetti di uscita? I motivi sono questi:

- Ciascun rubinetto consente una regolazione indipendente della portata di una tratta secondaria. Quindi e' possibile utilizzare tipologie di gocciolatori diversi, o collegare gruppi di vasi e vasconi con esigenze idriche diverse a diversi rubinetti.

- Sicurezza dell'impianto per le piante in caso di rottura. Supponiamo che "salti" un gocciolatore o un tappo in una qualunque tratta. Chiunque di voi ha lavorato con quei fottutissimi e instabilissimi "bilini" della Gardena o di Claber sa di cosa parlo [SM=x718547] . Se non ci fossero i rubinetti, in caso di rotture di questo tipo da quel momento tutte le altre piante soffrirebbero la sete, mentre la falla allaga allegramente il terrazzo ad ogni innaffiatura. La cosa e' rovinosissima se capita durante le vacanze, quando nessuno se ne accorge o quando chi se ne accorge (mamme, filippine) non e' neanche lontanamente in grado di procedere a riparazioni. Se invece ciascun rubinetto e' regolato su "quasi chiuso", fino ad avere una giusta portata... se si rompe un ramo secondario, solo le piante di quel ramo soffrono perche' il rubinetto socchiuso impedisce la perdita rovinosa di tutta la pressione dalla falla. Le varie valvole/rubinetto un po' come le saracinesche che separano i compartimenti stagni di una nave. La tratta principale, invece, essendo in rame e' estremamente robusta ed affidabile, e questo rende piu' improbabile avere guasti sul "backbone".

- Si limita la lunghezza delle tratte secondarie, avendo cosi' meno tubi "fragili e brutti" in giro. Inoltre le tratte secondarie le abbiamo fatte soprattutto con tubi capillari, di piccolo diametro, per cui non sarebbero stati in grado di alimentare aree molto vaste.

[Modificato da indaco1 14/05/2006 2.42]

14/05/2006 02:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Il capolinea
Tutto parte dall'elettrovalvola, ovvero quel dispositivo che in corrispondenza di un impulso elettrico... apre l'acqua.

L'impulso elettrico in questione, invece, viene generato da una centralina o da un timer programmatore + trasformatore.

Per la verita' la nostra elettrovalvola non l'abbiamo messa quest'anno ma l'anno scorso. La centralina, invece, e' ancora precedente anche se non ha 20 anni come l'impianto, e ha il viziaccio di perdere completamente la memoria ogni volta che salta la luce, o mettersi ad innaffiare ad orari improbabili. Dovremo quindi sostituirla molto presto.


Sconsiglio vivamente le centraline integrate, con timer ed elettrovalvola all in one. come questa:
Muoiono come mosche, soprattutte se le si lascia fuori d'inverno. A quel punto, qualunque sia il guasto, devi cambiarle completamente stanziando un altro centone, o poco meno. Inoltre hanno pure la menata delle pile da cambiare, menata pericolosa perche' se si scaricano mentre sei via... sete per le piante.
nell'altra casa avevamo due impianti separati e ne avremo cambiate 4-5, non sto esagerando.

Le elettrovalvole separate da irrigazione, invece, sono molto longeve. Per intenderci, hanno questo aspetto (ma ce ne sono anche di ottone o nere o con forme diverse):

Quella del precedente impianto ha funzionato per 20 anni senza problemi.

Le centraline sono un po' meno longeve, ma qualunque timer va bene se fai in modo di metterlo in casa, inclusi quelli stupidissimi meccanici da presa:

Sarebbero anche abbastanza sicuri per le piante perche', in caso di black out, restano indietro ma non perdono la programmazione. Difettaccio quasi insormontabile dei timer elettromeccanici: hanno una programmazione minima di un quarto d'ora quindi, salvo imnpianti a goccia iperlenti e' quindi meglio prenderne uno digitale a patto che abbia una con batteria tampone anti black out di sufficiente autonomia.

Usando un nomrale timer, pero', ci vuole anche un trasformatore perche' l'elettovalvola va a bassa tensione, per sacrosanti motivi di sicurezza, quindi bisogna procurarlo e fare un po' gli elettricisti, e far passare un filo di comando da dentro casa a fuori, con la punta lunga del trapano e un tubetto di PVC in cui far correre il filo.

Se invece si prende una centralina integrata, ma senza elettrovalvola, il trasformatore e' gia compreso, e la si puo mettere in esterni:


Tornando al nostro impianto, avevamo una situazione relativamente difficile perche' il tubo principale avrebbe dovuto fare lo slalom intorno ad una presa elettrica in una situazione con poco spazio. Oltretutto e' una presa stagna, ma comunque non e' bello innaffiarla. Il problema e' stato risolto brillantemente con una sapiente curvatura del tubo di rame, e un flessibile da lavandino come primissimo tratto, per facilitare il collegamento e per rendere agevole in futuro, che so, l'inserimento di un iniettore per la fertiirrigazione [SM=x718550]

Ecco il risultato:

[Modificato da indaco1 14/05/2006 3.09]

14/05/2006 02:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Le stazioni
In questo caso un'immagine vale piu' di mille parole (anche se penso di aver doppiato piu' volte questa quota in questa serata di grafomania [SM=x718548] ).

Questa, ad esempio, e' la stazione intermedia della linea dei vasconi sopraelevati:



Qualche commento:

Come vedete abbiamo utilizzato un raccordo che va direttamente dall'attacco del rubinetto a un tubo capillare. Questo perche' utilizzando la tecnica che i produttori propongono, ovvero tubo grosso in cui fare un buchino con l'apposito attrezzo nel quale a sua volta infilare l'apposito pistolino... abbiamo sempre ottenuto risultati disastrosi. Sara' che non siamo capaci... boh! [SM=x718581]

Fatto sta che a meno di non voler vincere un concorso di fontane danzanti, meglio utilizzare l'apposito raccordo che va direttamente al tubo piccolo capillare, come nella foto [SM=x718575]

Questo e' uno dei motivi di tanti rubinetti e tante stazioni, come del resto gia' accennato.
14/05/2006 03:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Il problema del gelo
Ha detto che il precedente impianto e' durato 20 anni?

Si, ma non senza incidenti. Era pieno di rattoppi.

Il fatto e' che avevamo previsto un'unica valvola di scarico, per di piu' manuale. E non avevamo curato le pendenze in modo di essere sicuri che tutta l'acqua uscisse da tale valvola o almeno dagli spruzzatori piu' bassi.

Comunque quando in autunno ci ricordavamo di aprirla e scaricare l'impianto, andava tutto bene.

Quando invece la dimenticavamo chiusa (e' successo 3-4 volte) a primavera scoprivamo con orrore tubi squarciati dal gelo. E quando dico squarciati, intendo proprio deformati e aperti. Il ghiaccio ha una forza bestiale, quando ci si mette.

Nel nuvo impianto abbiamo previsto ben tre valvole di scarico antigelo, poste nei punti di minima altezza.

Ad esempio, questa e' la valvola di scarico l'ungo la linea delle rose (per interpretarla meglio: l'inquadratura e' dall'alto, il tubo e' appoggiato sul pavimento lungo un battiscopa.


Le valvole antigelo in questione hanno la caratteristica di chiudersi quando c'e' pressione nell'impianto e riaprirsi, scaricando lentamente l'acqua, quando invece la pressione non c'e'. In questo modo i tubi vengono svuotati automaticamente dopo ogni utilizzo.

Quelle che abbiamo installato sono della Claber, e fanno parte della loro normale linea per irrigazione, in qualunque brico. Hanno un filetto da 1/2 pollice maschio quindi entrano perfettamente nei raccordi di ottone che abbiamo utilizzato anche per i rubinetti.

Gli altri due scarichi sono lungo la transiberiana, in punti in cui i tubi sono sopraelevati lungo un muro e un parapaetto. Per scaricare meglio ho fatto un breve tratto verticale in discesa in fondo a cui mettere la valvola si scarico, in questo modo il risucchio e' maggiore.

Per la primavera 2007, dopo il prossimo inverno, vi sapro' dire se ha funzionato [SM=x718582]
15/05/2006 13:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.270
Registrato il: 28/07/2003
Città: ACCIANO
Età: 51
Sesso: Femminile
OFFLINE
Paolo, che bello e che interessante. grazie. [SM=x718543]
A leggere la tua descrizione dettagliata sembra quasi una cosa fattibile da qualsiasi umano con un po' di sale in zucca ed un po' di voglia di rimboccarsi le maniche!!!
Certo sarebbe la soluzione ideale anche per i miei vasi senza contare il giardino in cui sto predisponsendo delle aioule e l'unica irrigazione a goccia prevista e' per la siepe.
Ma convincere il marito della necessita' dell'intervento non e' cosi' facile. Forse e' meglio se capisco io cosa fare e poi lo utilizzo come manodopera per non spendere una fortuna. [SM=x718611]
07/01/2007 12:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 63
Registrato il: 30/12/2006
Città: FIRENZE
Età: 61
Sesso: Femminile
OFFLINE
...solo una piccola idea...... ma lungi da me il proposito di insegnare a te che sei così bravo.
Ho anche io, ma per la caldaia, una lunga rete di tubi in rame scoperto. Mio marito li ha rivestiti con dell'armaflex e fermati con delle fascette.
Alla nevicata e al gelo seguente dello dicembre 2006 tutto ha resistito molto bene e l'acqua on è gelata dentro ai tubi [SM=x718558]

Questo mio pensiero vuol essere un ringraziamento concreto all'aiuto che mi stai dando per riorganizzare il balcone [SM=x718539]
Antonella

[Modificato da littlebobino 07/01/2007 12.22]

07/01/2007 16:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.052
Registrato il: 27/07/2006
Sesso: Femminile
OFFLINE
Ciao!!

questo thread capita a proposito, ci stavo pensando!
Grazie Indaco! [SM=x718614]

Continuo qui,
Il mio terrazzo, anzi il mio balcone è davvero misero in confronto al vostro, misura 630 x 140 di larghezza.

Leggendo quanto da te scritto, mi basterebbe uscire con il tubo di acqua e di corrente dal bagno e fare la stazione principale esterna dei comandi?
oppure l'ideale sarebbe lasciarla in bagno? quindi all'interno?

Da lì partire con un tubo di rame crudo e usare quelle tre o quattro curve che mi servono per girare tutto il terrazzo già pronte.

Domande,

1. a che altezza posizionare questo tubo?
2. i rubinetti su una lunghezza simile servono?
3. le sottostazionio derivazioni quante ne dovrei fare? una per vasca, vaso?
4. come si calcolano i tubicini o le gocce per ogni vaso?

per il momento mi fermo qui...

[SM=x718536]
07/01/2007 22:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.226
Registrato il: 08/03/2004
Sesso: Maschile
OFFLINE
Provo a rispondere.


1. a che altezza posizionare questo tubo?

Non penso ci siano altezze migliori di altre, la pressione dell'acquedotto e' tale da non essere influenzata da un metro piu' o meno.... Piu' che altro mi baserei su motivazioni estetiche, sulla brevita' dei percorsi e sulla facilita' di montaggio.
Pero' conta abbastanza la pendenza, soprattutto per consentire lo scarico d'acqua per il gelo. Coibentare tutto e' un'opzione ma tutto sommato il rame a vista e' piu' bello e quando gela non serve irrigare, quindi tutto sommato svuotare con le apposite valvole e' una buona soluzione.

2. i rubinetti su una lunghezza simile servono?

Secondo me si, soprattutto se hai gruppi di piante con esigenze idriche diverse o ad altezze diverse .... Mettere due o tre derivazioni con rubinettino non costa molto e ti da flessibilita' di utilizzo. Se hai un gruppo di piante piu' in alto, ad esempio, puoi servirle con una derivazione il cui rubinetto tieni piu' aperto fino ad avere un flusso soddisfacente.

3. le sottostazionio derivazioni quante ne dovrei fare? una per vasca, vaso?

Io ne ho fatta una per rubinetto (o un rubinetto per ogni derivazione).... se ci riferiamo alla parte in rame. In realta' non e' obblgatorio....solo mi sembra logico.

4. come si calcolano i tubicini o le gocce per ogni vaso?

Ecco qui stiamo parlando della parte in polietilene. In teoria i gocciolatori te li vendono con una certa portata (es. x litri ora), ma e' solo indicativo. E poi noi abbiamo utilizzato gocciolatori regolabili, costano un po' di piu' ma adatti meglio il flusso per ogni vaso, evitando di dilavare, di sprecare acqua e, essenziale se l'acqua puo' cadere di sotto, di fare cascate inutili.
Una cosa da evitare e' mettere troppi gocciolatori in serie con un tubino capillare..... Gli ultimi praticamente non ricevono acqua. Meglio fare tante derivazioni capillari ciascuna delle quali serve 1 o 2 gocciolatori.

Pero' per mettere a punto l'impianto ci metti un po'. Inizi con pochi gocciolatori e poi, in base all'umidita' del terreno e alla sete delle piante che osservi aggiungi altri gocciolatori/derivazioni e regoli i rubinetti e i gocciolatori regolabili.

Per questo l'impianto non deve essere fatto gli ultimi giorni prima delle vacanze....per metterlo a regime ci vogliono piu' sedute e piu' di una settimana di osservazione e correzioni.
08/01/2007 04:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.052
Registrato il: 27/07/2006
Sesso: Femminile
OFFLINE
Ciao Indaco!!

mi sa che è una cosa complicata per me! comunque mi rileggo e rileggo e rileggo il tutto per bene, poi elaboro, elaboro, elaboro e poi chiederò di nuovo se non ti disturbo troppo.

Grazie! [SM=x718614]
10/01/2007 21:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.169
Registrato il: 23/09/2006
Città: GENOVA
Età: 51
Sesso: Femminile
OFFLINE
Questo post è interessantissimo, dato che prima o poi anche io dovrò cominciare a pensare all'impianto di irrigazione per il terrazzo... ma la vedo davvero complicata... [SM=x718610]

E siccome per queste cose, è inutile, ci vuole un uomo... Xy, non è che mi presteresti il tuo? [SM=x718575]
Ovviamente con te al seguito, così, mentre lui lavora, io e te possiamo ciaccolare di piante e magari prendere il sole.. [SM=x718585]

[SM=x718560]
11/01/2007 10:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 5.156
Registrato il: 28/10/2003
Città: FIRENZE
Età: 59
Sesso: Femminile
OFFLINE

A leggere la tua descrizione dettagliata sembra quasi una cosa fattibile da qualsiasi umano con un po' di sale in zucca ed un po' di voglia di rimboccarsi le maniche!!!



seee....io mi sono persa dopo poche righe... [SM=x718542]
comunque sono davvero MOLTO, MOLTO ammirata!!! Come al solito siete geniali... [SM=x718576]
11/01/2007 10:53
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 11.905
Registrato il: 22/04/2003
Città: MILANO
Età: 52
Sesso: Femminile
OFFLINE

E siccome per queste cose, è inutile, ci vuole un uomo... Xy, non è che mi presteresti il tuo?
Ovviamente con te al seguito, così, mentre lui lavora, io e te possiamo ciaccolare di piante e magari prendere il sole..



[SM=x718548] Non funziona proprio così nel nostro caso: il mr ha creato i tubi di portata, mentre alle derivazioni dopo i rubinetti ho pensato io e... non è un lavoro da poco! in particolare su un terrazzo strapieno come il nostro dove per raggiungere gli angolini dove lavorare, ci vuole un contorsionista e io non ho esattamente quelle forme... [SM=x718575] [SM=x718570]

Però devo dire che alla fine ti regala una bella soddisfazione [SM=x718569] L'unico problema è che devi avere le idee chiare su dove e cosa metti (primo ostacolo!) e se compri piante nuove, dovrai aggiungere tubini e tubetti per ogni vaso... Nel mio caso è difficilissimo starmi dietro: per adesso come proporzioni siamo a "Acquisti Daniela 20" - "Impianto 3-4" [SM=x718622]
11/01/2007 11:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 5.156
Registrato il: 28/10/2003
Città: FIRENZE
Età: 59
Sesso: Femminile
OFFLINE

L'unico problema è che devi avere le idee chiare su dove e cosa metti



eh già...mi immagino!!!
Sarebbe la stessa cosa anche per me... [SM=x718540]
11/01/2007 11:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.169
Registrato il: 23/09/2006
Città: GENOVA
Età: 51
Sesso: Femminile
OFFLINE
Cioè avete un tubicino per OGNI vaso??? (si capisce che anche io ho gettato la spugna dopo aver letto solo poche righe? [SM=x718557] )

Ma non sarebbe più facile un'irrigazione a "zampillo" che becchi a zona, anzichè a vaso?? [SM=x718595]

11/01/2007 11:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 11.905
Registrato il: 22/04/2003
Città: MILANO
Età: 52
Sesso: Femminile
OFFLINE
L'impianto vecchio era così, a spruzzo. Funzionava sì, ma dava la stessa quantità d'acqua a tutte le piante, inoltre a volte non "ci beccava" e alcune soffrivano la sete senza che ci si accorgesse subito del problema. Inoltre l'acqua che cade per terra è parecchia, un gran spreco, cosa che peraltro mi hanno insegnato anche al corso. Va bene per il giardino ma per i vasi l'ideale è l'impianto a goccia: nessuno spreco e l'acqua va direttamente dove serve e quando serve [SM=x718569] Certo, richiede una maggior cura ma in genere le persone non comprano continuamente piante nuove... Tranne qualche eccezione... [SM=x718622] [SM=x718563]
11/01/2007 12:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.169
Registrato il: 23/09/2006
Città: GENOVA
Età: 51
Sesso: Femminile
OFFLINE
Sì, hai ragione...
Ma non ho capito come fa l'impianto a somministrare acqua in tempi e quantità diverse a seconda delle esigenze di ogni singolo vaso... se la "tira"? [SM=x718595]
11/01/2007 12:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 11.905
Registrato il: 22/04/2003
Città: MILANO
Età: 52
Sesso: Femminile
OFFLINE
Con i gocciolatori regolabili unita alla regolazione del flusso tramite i rubinetti [SM=x718569]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:27. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com