Corso di Progettazione del Giardino

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xypod
00mercoledì 5 aprile 2006 19:15
Raga, l'altro ieri mi sono iscritta al corso hobbistico di progettazione del giardino alla Scuola Agraria di Monza: stasera prima lezione! [SM=x718619]
Spero di trovarla, la scuola, mi perdo sempre... [SM=x718549]
xypod
00giovedì 6 aprile 2006 16:37
Trovata [SM=x718536]
1° Lezione: Storia del Giardino.
...E ho imparato una cosa che proprio ignoravo: ma voi lo sapevate che dobbiamo l'introduzione nel Sud Italia dell'arancio amaro, del limone, del cedro e del riso, oltre alla coltivazione vera e propria degli agrumi, con utilizzo dei primi sistemi di irrigazione, agli Arabi? [SM=x718558]
Pensare che un simbolo così profondamente radicato nella nostra terra sia in realtà stato introdotto da un popolo così diverso mi appassiona e mi sorprende [SM=x718573]
Pensare poi che sono stati sempre loro a portare nel giardino monastico medioevale europeo, severo e rigoroso, luogo del "ora et labora", dove i monaci venivano seppelliti nel frutteto perché concimassero e fossero utili anche da morti, aria di "festa" ricordando che il giardino è anche delizia, gioco, piacere e gioia... Beh, è incredibile! Se si pensa all'idea degli Arabi che abbiamo ora, mi colpisce profondamente e mi fa riflettere su certi luoghi comuni.
Insomma, moooolto interessanteeee [SM=x718569]
thevivons
00venerdì 7 aprile 2006 10:33
Ma certo...nessuno ci pensa mai, ma nel Medioevo gli "Arabi" (e lo scrivo tra virgolette perché è una definizione un po' vaga, ovviamente) erano molto più civili e mentalmente aperti di noi "europei".
Che eravamo dei gran bacchettoni, schiacciati sotto la teocrazia cattolica, che ora non esiste più, ma allora era ben presente...
E facevamo le peggiori cose con la scusa della religione, vedi le Sante Crociate...




thevivons
00venerdì 7 aprile 2006 10:36
però è buffo, io credevo che queste notizie sull'introduzione delle piante "mediterranee" fossero patrimonio comune, e invece a quanto pare non è così! [SM=x718536]
Se si va a vedere l'origine geografica, quasi tutte le piante che caratterizzano il paesaggio e l'alimentazione tradizionale italiana ci vengono dal Medio Oriente (soprattutto dalla famosa "mezzaluna fertile").
Poi è arrivata l'ondata centroamericana, ma è storia più recente...
thevivons
00venerdì 7 aprile 2006 10:58
Ho trovato questo articolo sugli arabismi nella lingua italiana, molto interesante perché c'è anche una bella introduzione storica, semplice e concisa, che spiega bene da dove arrivano le influenze arabe sulla nostra cultura.

[Modificato da thevivons 07/04/2006 10.59]

Elisa June
00venerdì 7 aprile 2006 18:05
A parte il fatto che non ti potevi perdere, non racconti nient'altro?
Tina (Ponzellini, per chi non lo sapesse è una grande esperta di rose, nonché potatrice, tra l'altro, del roseto di Monza), avrà detto anche qualcos'altro ...
Adesso ci devi fare il reportage, puntata per puntata .... ;[SM=x718536]
xypod
00giovedì 13 aprile 2006 17:22
Okkkei, allora seconda puntata ieri ma.. a metà! In pratica della progettazione abbiamo sentito solo i principi base perché il software di videoconferenza andava in crash ogni 5 minuti per cui, dopo un tot, hanno rinunciato e non potevamo comunque andare avanti da soli, altrimenti l'insegnante, Laura Bassi, avrebbe dovuto ripetere tutto di nuovo la volta dopo... Quindi.

Però, le prime cose sono state moooolto interessanti e mi hanno messo in questione non poco per alcuni concetti, devo dire [SM=x718549] In particolare 2 di loro:
- l'affinità ecologica;
- i fitofarmaci.

L'affinità ecologica ovvero quell'idea che dice che, essendo un terrazzo o un giardino all'interno di un contesto, questo contesto deve essere tenuto in considerazione. Usare piante autoctone, che sicuramente sono già ben adattate alle condizioni ambientali presenti, anche per evitare "pugni" negli occhi da parte di chi vede da fuori, cercare di salvare una certa continuità paesaggistica sono concetti a cui bisognerebbe sempre riferirsi... Ecco, io non ci avevo mai pensato e devo dire che mentre una parte di me dice sì, l'altra dice "ma chi se ne frega!!!".. Insomma la cosa mi mette alquanto in questione.
Bisogna anche dire che posso salvarmi in corner per l'ambiente che mi circonda, che non è certo un ambiente "naturale" di cui andrei a turbare l'armonia, tuttaltro! Però, però. Insomma devo pensarci un pò...

Il secondo punto in questione sono i fitofarmaci.
L'insegnante ci diceva che usare piante che non sono adatte ai nostri climi o alle condizioni in cui verranno a trovarsi nel nostro terrazzo o nel nostro giardino, non è una buona cosa. Piante di questo tipo infatti verranno presto aggredite da avversità metereologiche - gelo ad es. - o da insetti o funghi insiti nel nostro ambiente e bisognerà sempre curarle con l'eventualità quasi certa che piante del genere non daranno mai il loro meglio dove le metteremo. Allora, finché si parla di tropicali o delicate in genere, ho sperimentato sulla mia pelle che ha ragione da vendere: se proprio non si vuol rinunciare, occorre davvero scegliere 2 o 3 piante in particolare e sapere che comunque si dovrà gestirle per tutta la vita pena la morte certa per freddo. Ma il discorso si è allargato per esempio alle ...rose. Essì, proprio loro sono un esempio di pianta che si ammala continuamente e facilmente.
Questo poi costringe chi le coltiva, come me, ad utilizzare spesso e volentieri rimedi chimici che negli anni, dato il continuo utilizzo, hanno conseguenze sulla salute: in pratica molti, ci diceva, se non tutti, sono sul lungo termine CANCEROGENI... [SM=x718594] [SM=x718546] E le conseguenze si allargano a tutti coloro che entrano spesso in contatto con questo lungo "inquinato" quindi bambini, animali, partner e vicini di casa... [SM=x718587]

Lei diceva che in questo caso le scelte possibili sono solo due:
- rinunciare alle rose
- coltivare solo quelle che NON si ammalano es. banksia
Ovviamente nell'ultimo caso non è il principio estetico a prevalere, con i risultati immaginabili...

O marò [SM=x718591]
E pensare che le ho contate l'altro giorno e sono 35...
[SM=x718595] [SM=x718567] [SM=x718566] [SM=x718568] [SM=x718609]

[Modificato da xypod 12/06/2006 19.26]

Elisa June
00sabato 15 aprile 2006 16:56
Secondo me non ha proprio detto che una delle alternative possibili per evitare l'uso di fitofarmaci sia evitare la coltivazione delle rose, posso pensare che abbia consigliato la lotta biologica, un metodo corretto di coltivazione (che un po' riprende il discorso sull'affinità ecologica, nel senso di fornire le corrette condizioni di vita alle piante che si coltivano) che eviti la spirale di deperimento (anche questo sarebbe un discorso da ampliare) e un certo grado di tolleranza alle malattie da parte dei coltivatori .... [SM=x718599]
Dany, mi sa che hai un po' riassunto il discorso sull'affinità ecologica (o forse è stato interrotto dal crash del sistema ...)

[Modificato da Elisa June 15/04/2006 16.57]

xypod
00domenica 16 aprile 2006 10:10
No Eli, la lotta biologica è corsa come accenno e l'ha subito stroncata dicendo che in effetti richiede molte più applicazioni e non è per ora efficace come quella chimica. [SM=x718546]
xypod
00giovedì 4 maggio 2006 11:17
Ho saltato la lezione scorsa ma a quella di ieri c'ero, e cavoli menomale! [SM=x718569] [SM=x718569] [SM=x718569]
E' stata veramente bellissima: abbiamo cominciato a capire come si fa a creare un progetto di massima partendo dall'analisi delle caratteristiche del luogo dove si trova un giardino, che implicano anche la conoscenza di una serie di fattori fondamentali. Oltre all'esposizione, il clima, il microclima, il terreno, aspetti a cui naturalmente si sarebbe portati a pensare, è importante verificare gli accessi e i percorsi che le persone fanno per entrare in casa sì, ma anche per uscirne! Perché studiando questi percorsi si possono creare punti che hanno il compito di attirare l'attenzione dell'osservatore oppure zone che schermano orizzonti indesiderati o scorci che è interessante valorizzare o che diano una dimensione che va oltre a quella fisica e limitata del giardino. E allora basta magari un oggetto messo in un punto preciso per cambiare prospettiva o un arredo per creare una zona idealmente separata... Caspita, tutte cose a cui non avrei mai pensato: a volte è incredibile quante cose non "vediamo" e diamo per scontate, e ci basta che qualcuno, con competenza e passione, ce ne parli per poter finalmente "aprire gli occhi"... Fantastico, no? [SM=x718543]

[Modificato da xypod 04/05/2006 11.17]

Libe
00giovedì 4 maggio 2006 16:48
ma cavoli che bel corso....anch'iooooo voglio
xypod
00giovedì 11 maggio 2006 11:26
La lezione che c'è stata ieri è stata un pò particolare; è venuto un esperto di irrigazioni a parlarci degli impianti d'irrigazione. E voi direte, che palle! E invece... Ci ha atterrato con almeno 2 idee:

- l'impianto a goccia deve funzionare di giorno, nei momenti più caldi della giornata;
- l'impianto di subirrigazione per funzionare bene utilizza un erbicida
- il prato se "maturo" va irrigato ogni 2/3 giorni!

Mi ha veramente steso [SM=x718559] soprattutto il primo. In realtà la spiegazione è semplice. L'impianto a goccia utilizza non la quantità ma il tempo come fattore chiave ovvero irrigo poco ma spesso e solo dove serve. Questo ottimizza l'assorbimento da parte delle radici, che come succede in natura con la pioggia o l'umidità, assorbono acqua in quantità minima ma costante. La pioggia ad esempio cade con un'intensità di 3-4mm/h mentre mediamente un impianto moderno di irrigazione ad aspersione ne rovescia sul terreno 44mm/h... Moltissima di più! E molta parte di quest'acqua dunque va persa o non viene sfruttata perché data tutta in una volta. Dunque l'impianto a goccia, soluzione ottimale per terrazzi e balconi, deve prevedere un'attività anche e soprattutto quando alla pianta serve di più.

Il secondo punto invece riguarda impianti per i giardini. La subirrigazione è una tecnica che prevede l'interramento dei tubi dell'impianto a 10 cm di profondità del terreno. Forma una serie di "griglie" che permettono di irrigare dal basso fornendo una serie di vantaggi, tipo impedisce la germinazione di semi (che vogliono acqua in superficie) di infestanti portati dal vento (ma anche di ornamentali..) e eroga acqua direttamente alle radici evitando fenomeni di umidità in superficie che creano funghi, muschio ecc., elemento fondamentale per i prati per esempio. Ha però un inconveniente, a parte il problema che non puoi scavare senza sapere dove sono i tubi (questo si pone meno per i prati aziendali per es.) - le radici cercano l'acqua quindi tendono a lungo andare ad infilarsi dentro gli erogatori sotterranei... Per evitare questo, l'impianto si "autopulisce" erogando un erbicida in quantità minimale molto stabile che non si "muove" nel terreno, a bassa solubilità. Questo erbicida uccide le radichette che si sono infilate e crea come una crosta protettiva davanti ai tubicini stessi che impedisce ad altre radici di fare lo stesso, permettendo all'acqua di penetrare comunque nel terreno.

Il prato "maturo" va irrigato ogni 2/3 giorni; invece io ho sempre visto chi ha un prato irrigare poco ma TUTTI i giorni! E invece non bisogna farlo. Questo perché dare l'acqua tutti i giorni rende bagnato lo strato superficiale del prato ma non raggiunge la profondità dove invece si trovano le radici di un'erba già stabilizzata e in crescita. Inoltre favorisce funghi ecc rendendo umido continuamente il terreno e togliendo così l'ossigeno nello strato più superficiale. Il prato dunque andrebbe bagnato il giusto ma ogni 2/3 giorni. Tutto questo non vale invece nel caso di un prato appena installato, dove occorre tenere umido lo strato superficiale per facilitare la germinazione e la crescita delle giovani piantine.

Cavoli, mi ha quasi appassionato!! [SM=x718559] [SM=x718558]

[Modificato da xypod 11/05/2006 11.34]

xypod
00giovedì 25 maggio 2006 11:06
Dai vado avanti a scocciarvi ancora un pò ma non temete, il corso è quasi finito! - sigh [SM=x718567]

Allora, la lezione prima di quella di ieri parlava della teoria del colore. Le cose dette sono state tante e veramente interessantissime, mi hanno davvero preso, come tutto quel che riguarda il colore! [SM=x718562] [SM=x718562] [SM=x718562]

Il colore crea delle reazioni nel nostro corpo non solo a livello psicologico ma anche fisico, lo sapevate? Il colore un forte impatto sul cervello, agisce come una scarica elettrica; per reazione il nostro occhio è naturalmente "programmato" per ammorbidire queste sensazioni creando un'immagine speculare nella nostra retina che utilizza il colore complementare a quello dell'immagine che stiamo osservando. Inoltre anche il corpo reagisce ai colori: in particolare i colori caldi - rosso, arancio e giallo - sono stimolanti e accelerano la circolazione del sangue; al contrario i colori freddi - blu, viola e verde - la calmano e la rallentano.
Di tutto questo si tiene conto nei modi più impensati, anche nell'arredamento delle strutture. Per esempio gli ambienti ospedalieri usano il verde nei camici e nelle sale operatorie per dare una sensazione di calma e di relax ma anche per dare all'occhio del chirurgo il colore complementare al rosso del sangue, a cui lui è continuamente esposto!

Usare i colori quindi è prima di tutto una questione "fisica". E si pone dunque il problema dell'abbinamento che si basa su due "strategie", il contrasto (accostare due colori totalmente diversi fra loro) e la nuance (accostare colori tra loro simili). Saper usare questi due strumenti è la chiave di un buon lavoro: entrambi infatti non solo danno emozioni diverse nell'osservatore ma rendono diversa anche la visione dello spazio osservato. Alcuni colori infatti considerati forti, per esempio il rosso, non riflettono ma tendono ad assorbire la luce, dunque non sono adatti al posti troppo ombreggiati; il bianco invece tende ad "avvicinarsi" all'osservatore, quindi va dosato rispetto allo sfondo in cui si trova. E tantissime altre cose... Figata galattica ;[SM=x718536]
xypod
00giovedì 1 giugno 2006 09:37
Raga, ieri ho mandato il mio primo "progetto"... Chissà come andrà!! [SM=x718560] [SM=x718561] [SM=x718573] [SM=x718599]
xypod
00giovedì 8 giugno 2006 11:17
Ultima lezione ieri, peccato!! [SM=x718547] [SM=x718538]
Mi mancherà parecchio questo corso, già lo sento. Posso solo dire che è finito in "gloria" per me, perché il mio progetto è stato analizzato in "mondo visione" [SM=x718548] Ovviamente c'erano un sacco di cose da sistemare: mi sono presa delle belle "bacchettate sulle mani" [SM=x718548] che hanno reso interessante l'analisi del progetto e che però hanno anche messo in luce il mio impegno [SM=x718536] Insomma, una grande soddisfazione e insieme tante cose da imparare [SM=x718543] e sono stata contenta che, esaminarlo, è stato simpatico anche per le ragazze che partecipavano al corso con me. Fare questo lavoro, guardare i progetti insieme e commentarli, è davvero illuminante. Prima di tutto perché molti commenti portano a suggestioni interessanti: per esempio ieri ho imparato che l'orto non va messo mai all'ombra o a mezzombra, un'affermazione se volete banale ma a cui non avevo mai pensato. In effetti l'orto è difficile in un giardino perché richiede che non si veda moltissimo visto che non è bellissimo in alcune sue fasi ma nello stesso tempo deve essere pienamente esposto quindi va sì nascosto ma non nel senso di "rintanato" nell'angolo, ma protetto dagli sguardi magari con una posizione schermata da una siepe per esempio. Non ci avevo mai pensato! Abbiamo visto vari disegni, alcuni addirittura professionali con tanto di indicazioni di livello! [SM=x718576] ma l'ultimo analizzato in pratica era quasi perfetto, la tipa era un piccolo mostro [SM=x718544]
Insomma, di tutto di più. Moooolto bello [SM=x718562]
L'unica cosa che mi è davvero un pò spiaciuta é di salutare alcune persone del corso con cui durante le lezioni abbiamo scambiato idee e chiacchere: da un lato mi sentivo in imbarazzo a chiedere loro riferimenti (molte signore non so quanta affinità avessero con il pc) dall'altro perdere i contatti è un peccato, soprattutto quando si condivide una passione così forte. Spero prima o poi di rivederle, se non altro ad Orticola e simili: dopotutto per me i rapporti interpersonali sono tutto in tutti gli ambiti! [SM=x718558] [SM=x718555]
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