Fertilizzanti truffaldini e il "thé" di letame

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xypod
00sabato 22 dicembre 2007 12:43
Ho letto l'articolo veramente interessante sul sito di Torelli sui fertilizzanti per le orchidee, da cui si scopre che secondo l'analisi dell'autore, l'indicazione del contenuto espressa in N.P.K. nei fertilizzanti in commercio in Italia è truffaldina e che richiede quindi una "correzione" per far sì che gli elementi contenuti siano in rapporto corretto. Cito:

"Questo significa che il rapporto tra N.P.K. non è quello che la formula sul pacchetto del fertilizzante ci vuol far credere, ma molto diversa, in cui P e K sono molto meno di quello dichiarato."

L'autore suggerisce come possibile soluzione quella di crearsi il fertilizzante in casa, variando il rapporto tra gli elementi a seconda della stagione e delle condizioni di coltivazione.
Ora... io dubito assai di avere la costanza e la pazienza di fare una cosa simile, per quanto sicuramente efficacissima... La conclusione dell'articolo però viene in mio aiuto, cito:

"Un'ottima ed efficace alternativa a questi elementi chimici è usare un concime organico, ad esempio guano o letame. Ottimi risultati li ho avuti usando del tè di letame (o di guano), mettendo cioè del letame in acqua ed utilizzando il brodo risultante. A parte l'odore, i risultati sono ottimi. Alcuni tra i migliori coltivatori americani usano come fertilizzante solo tè di letame. I letami sono diversi tra loro come contenuto in azoto; io ritengo che il guano, cioè letame di uccelli molto stagionato, sia utile e sicuro; sconsiglio la pollina, cioè il letame fresco di pollo, che brucia invece le radici. Si può fare questo tè però con quasi altro letame."

Mi viene solo una domanda stupida: viene chiamato "thé" solo perché se ne usa il "prodotto", vero? Non occorre riscaldare l'acqua, giusto? E poi, stavo pensando, non si potrebbe usare lo stallatico biologico al posto del letame vero, che sinceramente come odore non va d'accordo con le orchidee tenute in casa? [SM=x718595]
olly42
00sabato 22 dicembre 2007 13:18
Xy vuoi che ti spedisca qualche bustina di "cavallo"? Una mia conoscente usa il brodo per le sue orchidee ma lo fa d'estate cosi' puo' trafficare all'esterno [SM=x718616] . Io, come ti dissi in un altro post, non sono riuscita a procurarmelo ma per l'estate prossima andro' a "rubarlo" se nessuno me lo regalera'.
xypod
00sabato 22 dicembre 2007 16:59
Grazie Olly, sei gentile, ma propenderei per una soluzione semplice e a portata di mano altrimenti più che un hobby, tenere orchidee diventa un lavoro [SM=x718563]
lagazzaladra
00domenica 23 dicembre 2007 14:44
Ho sempre sentito affermare da coltivatori ben più esperti di me che il concime per orchidee non dovrebbe essere organico in quanto, non avendo terreno come substrato ma bark (stiamo naturalmente parlando delle epifite), mancano i batteri responsabili della trasformazione della parte organica dell'azoto, che resta quindi non assimilabile dalle radici. Scusate se mi sono espressa in modo poco scientifico, ma il succo del discorso dovrebbe essere questo.
Adesso qualcuno afferma che l'optimum è il concime organico.....
Cribbio non si può più avere certezze nella vita [SM=x718547] mi hanno sempre raccontato una bugia oppure ogni coltivatore utilizza quel che gli pare più giusto, e poi magari racconta quello che vuole per non farsi rubare il "segreto" delle sue incomparabili fioriture? [SM=x718566]
indaco1
00domenica 23 dicembre 2007 17:45
Certo, le Orchi sono delle signore.

Ma anche le signore piu' eleganti, nel segreto del focolare domestico possono avere abiudini disgustose... [SM=x718545]
lagazzaladra
00domenica 23 dicembre 2007 17:51
Indaco maddaiiiiiiiiiiiiiiiiii [SM=x718548] [SM=x718548] [SM=x718548]
xypod
00domenica 23 dicembre 2007 21:26

il concime per orchidee non dovrebbe essere organico in quanto, non avendo terreno come substrato ma bark (stiamo naturalmente parlando delle epifite), mancano i batteri responsabili della trasformazione della parte organica dell'azoto, che resta quindi non assimilabile dalle radici




Questa cosa è molto interessante e sicuramente da approfondire [SM=x718569] Sto pensando a quando le ho viste in natura, in Brasile, e lì crescono nel mezzo di alberi dove cade di tutto, foglie, rametti e poi crescono tillandisie, muschio ecc. e penso che da tutto questo loro prendano il nutrimento che serve loro... E ci sarà anche l'azoto... Questo mi fa pensare al ciclo dell'azoto...

Spe, mo' prendo la mia dispensa di botanica e ci guardo [SM=x718595]
xypod
00domenica 23 dicembre 2007 21:38
Eccoci, allora, riporto qui un estratto:

"L'azoto raggiunge il terreno attraverso 2 vie principali:
- la fissazione dell'azoto atmosferico da parte dei batteri e funghi
- attraverso la sostanza organica
La sostanza organica raggiunto il terreno subisce un processo di mineralizzazione, di cui la prima fase forma lo ione ammonico che essendo carico positivamente viene assorbito dai collodi.
Questa prima fase si chiama AMMONIZZAZIONE.
L'ammonio così prodotto subisce dei processi di ossidazione che lo trasformano in azoto nitrico. Questa forma di azoto è estremamente importante per la nutrizione delle piante, in quanto le radici possono assorbire azoto solamente sotto questa forma".

Quindi le modalità per "ciucciare" azoto sono due; c'è la modalità dei batteri che fissano l'azoto atmosferico ("azotofissatori") - che vivono in simbiosi con le radici delle piante e cedono parte dell'azoto fissato alla pianta ospite - e c'è la modalità della sostanza organica.
Nel caso del concime organico penso si faccia conto su questa seconda via... Che dite? [SM=x718617]

Rileggendo poi l'articolo del Torelli, lui dice:
"Il bark, degradandosi, cede qualche minerale, sostanzialmente azoto, ma non fornisce tutti gli elementi necessari e tanto meno li fornisce nelle dovute proporzioni. Se poi usiamo altri substrati, tipo perlite, lava, lana di roccia questi, essendo inerti, non forniscono in pratica alcun minerale alle piante. Ovviamente possiamo rimediare a ciò aggiungendo al substrato alcuni materiali organici tipo letame, terriccio di bosco, foglie secche, sfagno, etc.
Ma vi è poi un'altro fattore da tenere in considerazione: le radici delle orchidee necessitano di elevato scambio di aria, per cui il coltivatore di orchidee rinvasa molto spesso, al fine di evitare che questi substrati organici con la loro degradazione rendano asfittiche le radici, provocandone la morte; cambiare questo substrato in iniziale decomposizione con uno nuovo, però, significa togliere alla pianta una fonte preziosa di minerali, quei minerali cioè che si stavano formando con la decomposizione del substrato e che sarebbero stati disponibili per la pianta.
In pratica il coltivatore di orchidee tende ad usare un substrato che quasi quasi lo avvicina alla cultura idroponica.
Questo ci impone di fornire dall'esterno gli elementi nutritivi per ottenere una crescita ottimale e bilanciata"
lagazzaladra
00lunedì 24 dicembre 2007 18:31
Ho fatto una ricerchina su Wikipedia (questo argomento mi intriga [SM=x718575] )....
"L'azoto viene assorbito prevalentemente in forma nitrica. I concimi azotati possono invece contenere l’azoto in forma nitrica, ammoniacale, ureica e organica.

Nella forma nitrica viene assorbito velocemente dalle piante e i risultati sono visibili a breve termine. Purtroppo ha il grave difetto di presentare un'elevata dilavabilità, raggiunge cioè molto velocemente gli strati più profondi del terreno, diventando inutilizzabile ed andando ad inquinare la falda acquifera.

Nella forma ammoniacale si ha un rilascio del nutriente più graduale, dato che per venire trasformato in azoto nitrico necessita di un certo periodo di tempo, richiesto dalla nitrificazione. Se ne ha così un migliore utilizzo, con minori perdite. Questo è dovuto inoltre al fatto che gli ioni NH4+ si legano più facilmente ai colloidi del terreno. Di conseguenza i concimi nitrici sono indicati per bisogni immediati, quelli ammoniacali per bisogni più diluiti nel tempo (ad esempio alla semina).

Nella forma ureica l'azoto viene convertito per ammonificazione in azoto ammoniacale in tempi più o meno brevi dipendenti soprattutto dalla temperatura. Ne consegue che i concimi ureici hanno proprietà analoghe a quelle dei concimi ammoniacali, con una persistenza ancora maggiore. Nella forma organica l'azoto viene convertito per ammonificazione in azoto ammoniacale come fase finale della mineralizzazione della sostanza organica. I tempi di rilascio sono strettamente dipendenti dalla temperatura e dall'attività biologica degli organismi decompositori (funghi e batteri) e possono essere molto lunghi."

Infatti andando a spulciare nei miei appunti ho trovato che il concime per le orchi NON deve contenere urea, perchè mancano nel substrato i batteri che la trasformano prima in azoto ammoniacale.

Adesso devo scoprire che tipo di azoto troviamo nel "tè di letame"....continuo le ricerche..... [SM=x718593]
-Celestial-
00martedì 25 dicembre 2007 10:52

Che bella discussione! [SM=x718544] Ricordo che già alcuni mesi fa, Echinodorus ne aveva iniziato una simile. [SM=x718595]

Sarebbe istruttivo approfondire in maniera scientifica un simile argomento, interessante non solo per i coltivatori di orchidee! [SM=x718569]


velenissima65
00martedì 25 dicembre 2007 19:08
mi ricordate il mio interessamento per le colture fuori suolo e l'apporto mediante nebulizzazione di tutti i principi nutritivi:in questo caso sono scelti prodotti immediatamente assorbibili dalle piante.
parlando di letame,quello equino è il migliore e non ha alcun odore (il tè di letame tra i rodofili è usato dai vivaisti per bagnare le radici delle rose prima della spedizione).
e cercando articoli per la fertirrigazione?
lagazzaladra
00mercoledì 26 dicembre 2007 11:05
Grazie Ileana - un altro tassello del puzzle è andato al suo posto [SM=x718558]
xypod
00mercoledì 26 dicembre 2007 13:39
Echi, spiegami perché io trovo una contraddizione in questa conclusione [SM=x718617]

"Nel letame l'azoto si trova per circa il 50% in forma organica, mentre il restante 50% è sotto forma di ione ammonio. Quest'ultimo viene utilizzato sia dalle piante che dai batteri che attraverso la nitrificazione lo trasformano in nitrato. Poiché il substrato in cui crescono le orchidee è pressoché privo di tali batteri, allora penso che le piante usino come fonte di azoto solo lo ione ammonio"

Cioè poiché non ci sono i batteri "trasformatori", in realtà si conclude che le piante usano il 50% in forma organica, e scartano invece lo ione ammonio... Ti torna [SM=x718568]


In questo caso si rafforza la teoria dell'utilità del thé, considerando però che le orchidee, a differenza delle piante in genere, usano solo la metà della quantità di azoto complessivo, cioè solo quello che non richiede trasformazione, giusto? [SM=x718595]
xypod
00mercoledì 26 dicembre 2007 19:21
Ok Echi, fin qui ci siamo allora: l'orchidea prende solo una parte di azoto, quella già "trasformata" [SM=x718558]

Però però. Questa cosa dei batteri assenti mi incuriosisce perché a naso ci saranno batteri anche nella corteccia che usiamo come substrato. Su questo articolo di Orchids infatti si dice:

"I substrati, formati da composti contenenti una grande quantità di materia organica, creano spontaneamente le condizioni ideali per la pianta coltivata, con il pH più adatto, attraverso l’azione batterica e le trasformazioni chimiche"

Quindi i batteri in realtà ci sono anche lì, ma forse non sono quelli giusti per la trasformazione dell'azoto? Corretto? [SM=x718569]

Altra parte interessante:
"L'azoto, ad esempio, può essere somministrato sotto forma di nitrati o di sali d'ammonio; nitrato d'ammonio, solfato d'ammonio, nitrato di potassio, o nitrato di calcio. I tecnici sono d'accordo nell'affermare che le piante hanno bisogno d'azoto sia sotto forma di ammonio (NH4), sia sotto forma di nitrati (NO3), ma non è conosciuto quale delle due forme deve essere data in dosi maggiori."

Quindi i tecnici sanno quanto azoto dare alle orchidee (cioè??) ma non conoscono le percentuali delle due forme... Presumo che a questo punto si vada a tentativi e si guardi come reagisce la pianta... [SM=x718595]

Raga, più leggo in giro e meno ci capisco ma mi sembra interessante comprendere meglio questo "mondo" [SM=x718569]
Scatolina75
00giovedì 27 dicembre 2007 16:32
Scusate ma dopo tutto questo popò di ragionamento, a me viene da pensare ad una cosa... [SM=x718617]
Ma come cavolo fanno le phal allo stato "brado" a sopravvivere senza NPK equilibrati, equiparati, equidistribuiti?!!? [SM=x718542]

Voglio dire, stanno lì, appese agli alberi con le radici all'aria e chi le nutre? Tarzan?!?! Passa loro davanti con la liana e una bomboletta di superfertilizzante in mano e spruz-spruz nebulizza ad ogni passaggio [SM=x718585]

No, dai, a parte gli scherzi, forse a loro davvero basta cosi poco, una cacatina di cacatua ogni tanto o un po di detriti in qualche insenatura degli alberi... o no? [SM=x718584]

Seriamente, come fanno in natura ad alimentarsi?!?! [SM=x718595]
xypod
00giovedì 27 dicembre 2007 16:37
Mhmmm ottimo materiale, grande Ile [SM=x718536]

Sicuramente l'urea non deve essere presente nel concime che diamo alle orchidee se allevate in bark, questo mi sembra certo [SM=x718569]

Sto pensando... [SM=x718595]
Una cosa: io non bollisco la corteccia, quindi presumo che nel giro di poco i batteri si vengano a formare... Pensando agli acquari, la formazione dei batteri nel filtro impiega circa 1 mese a formarsi: è vero che lì siamo però in presenza di acqua... [SM=x718584] Quanto ci impiegheranno, mi chiedo, a formarsi nel bark?

E a questo punto sono pienamente d'accordo con te, a noi coltivatori di orchidee converrebbe a questo punto incentivarne la presenza aggiungendo nel substrato sfaticcio di foglie, come del resto avviene in natura, magari facendo qualche innaffiatura in meno per evitare asfissie radicali [SM=x718595]

Cito dall'articolo:
"la forma azotata preferita dalle piante dovrebbe essere quella ammoniacale (...) La maggior parte delle piante, però, usa entrambe le forme di azoto, anche se generalmente i nitrati sono preferiti"

Quindi se io "contamino" la corteccia (non bollita) con foglie e fertilizzo con thé di letame, facilito la creazione di batteri in modo che questi possano poi trasformare l'azoto in nitrati, preferiti dalle piante a quanto dice l'articolo e non "inquinanti" per accumulo come lo ione ammonio... Che dici, può funzionare? [SM=x718555]
@Greenorchid@
00giovedì 27 dicembre 2007 17:03
Mi dispiace interrompere le vostre interessantissime elucubrazioni ma..... un bel Peter 20.20.20...???????? [SM=x718575]
xypod
00giovedì 27 dicembre 2007 17:28
Eheheheh, e brava Green, è proprio da lì che sono partite le elucubrazioni... Cito il Torelli:

"Quando noi usiamo un fertilizzante, ad es. un 20-20-20, pensiamo che questo fertilizzante contenga il 20% di azoto, il 20% di fosforo ed il 20% di potassio. Errore!! Questo fertilizzante contiene sì il 20% di azoto, ma non il 20% di fosforo nè il 20 % di potassio!!!! In realtà contiene il 20% espresso come acido fosforico (P2O5) ed il 20% espresso come ossido di potassio (K2O) ma ovviamente gli ossidi NON sono i singoli elementi.quindi il vero rapporto N.P.K. è 20-8.6-16.6 e non 20-20-20 come riportato sulla confezione !!!! Altro che bilanciato... Ciò è decisamente assurdo!..... e, secondo il mio modesto parere, truffaldino!!! Questo significa che il rapporto tra N.P.K. non è quello che la formula sul pacchetto del fertilizzante ci vuol far credere, ma molto diversa, in cui P e K sono molto meno di quello dichiarato."

E ancora...

"Ad esempio il classico Peters 18-18-18 Orchid special (...special?!! boh....), contiene il 18% di azoto, di cui ben il 9.1% da urea, il 5.4% da azoto nitrico ed il 3.5% da azoto ammoniacale. In realtà, visto che le piante non riescono ad utilizzare subito l'urea, questo concime diventa per noi orchidofili in pratica un 9-18-18...... Buffo, no??
Parimenti il Peters 20-20-20, contenendo il 10.4 di urea, diventa un 9,6-20-20 ed il 30.10.10 contenendo il 24,7% di urea, diventa un 5.3-10-10...
Inoltre questi due famossissimi concimi con il calcolo degli ossidi visto prima diventano addirittura: il primo, togliendo l'urea, un 9,6-8,6-16,6 (invece di un 20-20-20) ed il secondo un 5,3-4,3-8,3 (invece di un 30-10-10). Attenzione quindi a non farsi ingannare dalle etichette dei produttori!!!!!!"

E questo effettivamente fa pensare un attimo... [SM=x718572]


xypod
00giovedì 27 dicembre 2007 19:16

Penso che negli acquari si formino molto più velocemente, anche perchè vi sono molti residui organici dovuti al cibo ed alle deiezioni dei pesci, quindi per primo si avrà una forte proliferazione di funghi e batteri eteretrofi che, scindendo le proteine liberano ammoniaca che servirà da nutrimento ai batteri nitrificanti. Senza un'adeguata concentrazione di ammoniaca e presenza di sostanza organica il processo non si avvia.



Non proprio, io intendo quando avvii un acquario nuovo: i pesci ancora non ci sono in quel caso e i batteri si formano sui cannolicchi di ceramici inerti molto porosi praticamente solo con l'acqua.

Molto interessanti i nominativi che hai dato, Ile, adesso me li guardo con calma, anche se come dici tu, un esperimento con una phal con foglie e thé di letame vorrei tentarlo e vedere come va [SM=x718558] Del resto è l'unico modo per capire se funziona! [SM=x718570]

lagazzaladra
00giovedì 27 dicembre 2007 23:04
Re:
xypod, 27/12/2007 16.37:



Quindi se io "contamino" la corteccia (non bollita) con foglie e fertilizzo con thé di letame, facilito la creazione di batteri in modo che questi possano poi trasformare l'azoto in nitrati, preferiti dalle piante a quanto dice l'articolo e non "inquinanti" per accumulo come lo ione ammonio... Che dici, può funzionare? [SM=x718555]



In teoria penso che sia giusto, ma nella pratica...siccome dovremmo fare un substrato usando un vaso, il rischio di mettere le radici in condizioni di marcire mi sembra alto. In natura è vero, ci saranno cacchine di cacatua [SM=x718585] come dice giustamente Scat, foglie cadute in via di marcescenza e roba così ma....ma le radici delle orchi sono attaccate ai rami nudi e quindi in situazione di ventilazione continua e ottimale, cosa che nei vasi non otterremmo mai. E poi: il materiale organico in via di decomposizione, oltre ai batteri, non contiene anche funghi? Il famoso Phytium, magari? La Botrytis, che è una specie di muffa? [SM=x718564] [SM=x718564] [SM=x718564]

x Ileana: che io sappia, nemmeno il Peters' contiene urea. L'ultima volta che sono stata da Giulio Farinelli, gli ho chiesto di vendermi un po' di Peters' 10-30-10 e lui mi ha detto di lasciar stare, che il mio 20-20-20 è più che sufficiente, (beninteso per la coltivazione casalinga e per piante non particolari) integrato come dici anche tu col nitrato di calcio e il solfato di magnesio. Se Giulio Farinelli concima così, e lui le orchidee le vende, oltre che coltivarle da tanti anni e con successo, penso che molti altri modi di concimare siano stati già scartati.

Voglio dire: è giusto e sacrosanto sperimentare, ma davanti a chi ha mooooolta più esperienza mi me, io mi fermo. Che dite, sbaglio? [SM=x718592]
@Greenorchid@
00venerdì 28 dicembre 2007 10:06
No che non sbagli, Gazza, ed è per questo che prima un pò scherzosamente vi parlavo del Peter's... per quanto l'NPK possa essere "truffaldino", c'è chi questo concime lo usa da anni per mandare avanti 3000mq. di serre, e con ottimi risultati.

Per cui, a mio parere, ben vengano "elucubrazioni" come le vostre che fanno sempre bene, ma alla fine dei giochi non state ad impazzire più di tanto... sia perchè possiamo fidarci di chi ha più esperienza sul campo di noi, sia perchè le orchidee sono piante estremamente adattabili (non tutte, ok, ma la maggior parte di quelle in commercio).

E, quotando Gazza, meditate sul fatto che non possiamo pensare di dare alle piante lo stesso nutrimento che hanno in natura, semplicemente perchè non possiamo garantirgli le stesse condizioni che hanno in natura, neanche in una serra, figuriamoci in una casa.... [SM=x718536]
Silviaviola
00venerdì 28 dicembre 2007 12:20
Uhm ho letto tutta la discussione: mi ricordavo l'articolo di Gianantonio Torelli per averlo letto tempo fa. Sono d'accordo sia con chi sta approfondendo la questione (capire il PERCHE' è importantissimo!) sia con chi, alla fine, per non impazzire si affida ai concimi preconfezionati "bilanciati" (diciamo così!).

Circa l'inserimento di materiale organico nei vasi, credo sia da valutare caso per caso di che orchidea si sta parlando: quelle che sono molto soggette a marciumi io le coltiverei in substrato "inerte" somministrando solo concime inorganico (o magari anche il famoso thè, ma senza aggiungere foglie o altro nel vaso, in modo che non si "fermi" troppo materiale organico a lungo), mentre quelle che sono terricole e/o gradiscono maggiore umidità potrei azzardarmi a coltivarle in solo letame (bagnando con sola acqua) o terriccio di foglie (idem). Certo che quando si comincia però a parlare di letame, io coltiverei le piante in serra o comunque fuori casa: per quanto le deiezioni di cavallo non siano puzzose non le terrei in interni [SM=x718553]

In ogni caso: il Dott. Torelli è una persona molto cordiale e disponibile. Penso che se volessimo fargli delle domande per approfondire l'argomento o chiedere delucidazioni ci risponderebbe sicuramente con piacere. Ahimè però la sua casella di posta elettronica è sempre intasata, bisogna essere fortunati a riuscire a mandargli una mail che arrivi davvero. Proviamo? [SM=x718614]
xypod
00venerdì 28 dicembre 2007 13:02
Uhmmm... allora, rispondo a pezzi se vi va [SM=x718569]

Come fanno le orchidee ad alimentarsi, Scat. Quel che so è che prendono gli elementi nutritivi da ciò che il loro habitat mette a loro a disposizione, direi ovvero quello che noi, in casa, di certo non abbiamo: pioggia che trasporta elementi sia prendendoli dal pulviscolo atmosferico sia scorrendo sulle cortecce degli alberi delle foreste, e tutti i materiali che si sedimentano nell'incavo dei rami, foglie, rametti e materia organica come deiezioni di animali o parti di piante in decomposizione. Nella foresta amazzonica per esempio (parlo di quello che ho visto di persona, di altri habitat non so nulla) gli alberi sono interamente coperti di esseri viventi: licheni, tillandisie, bromelie enormi e piccolissime e muschi di ogni colore e forma, non c'è un angolo libero. Penso che tutta questa roba ceda parecchi elementi nutritivi lungo la sua evoluzione, aiutata in questo dalla forte umidità ambientale. Insomma almeno in Brasile, il menù è parecchio ricco [SM=x718623]

In questo ambito sicuramente esistono le spore di Phytium e Botrytis, come si domanda Gazza, ma io in questo sono d'accordo con Piera: se la pianta è debole le spore l'attaccano, altrimenti non trovando "porte" dove insediarsi, non dovrebbe succedere: se ipotizziamo che le spore in questi ambienti prosperino, c'è solo un'altra alternativa, altrimenti avremmo un deserto di orchidee morte in natura... Mi sbaglio? [SM=x718630]

Per quanto riguarda il discorso di affidarsi agli esperti, certo che è utile, certo che è importante, sono d'accordissimo [SM=x718543] ma penso che, a fianco agli insegnamenti "caduti dall'alto" sia importante far funzionare le proprie rotelle, ovvero senza nulla togliere all'esperienza di questi signori, alcune dritte potrebbero essere da noi adattate ai nostri personali ambienti, sarete d'accordo con me, molto diversi da una serra di 3000mq... aggiungerei... purtroppo [SM=x718560]
xypod
00venerdì 28 dicembre 2007 13:05
Silvi, leggo adesso il tuo suggerimento: altroché che è una bellissima idea, sarebbe il massimo se Torelli stesso potesse intervenire a dirci i suoi come e i suoi perché! Adesso cerco la mail e gli scrivo due righe su questa discussione, chissà mai che abbia un attimo... [SM=x718555]
Scatolina75
00venerdì 28 dicembre 2007 14:36
Grazie Xy per la risposta!! [SM=x718543] Era più o meno quello a cui ero arrivata io pensandoci [SM=x718558]

Ora chiedo un'altra cosa: questo "te" di letame, non è che si può fare anche con lo stallatico pellettato, visto che me ne è rimasto un sacco e mezzo dopo la pacciamatura delle rose?? [SM=x718595]
@Greenorchid@
00sabato 29 dicembre 2007 10:12
Ragazze, io spero che non vi siate offese per quello che ho scritto [SM=x718536]

Volevo ribadire che questo tipo di discussioni le trovo sempre e comunque costruttive, anche se poi all'atto pratico mi sono resa conto (sulla mia pelle), che se la maggior parte dei coltivatori ( in serra o in casa) fa uso da anni di determinati prodotti (che siano substrati o concimi), un motivo ci sarà... cioè hanno fatto le loro prove ben prima di me.

Con questo non voglio però togliervi il piacere della discussione e dell'esperimento, in fondo la coltivazione è una delle componenti più affascinanti dell'universo orchidea [SM=x718536]
xypod
00sabato 29 dicembre 2007 12:47
Ma no Green [SM=x718577] hai fatto bene a ricordare il fatto che a volte dopo lunghe esamine ci si trova con gli stessi risultati in mano che più facilmente potevamo ritrovare nelle indicazioni di altri [SM=x718570] ma questo è il bello del giardinaggio: non è mai detta l'ultima parola... Soprattutto se in giro ci sono dei "drogati" come noi [SM=x718563]
xypod
00sabato 29 dicembre 2007 12:54
Scat, è proprio quello che mi piacerebbe capire: se questo thé si può fare con quello che personalmente ho già in casa per altre piante, come lo stallatico biologico. Ecco, ho un unico dubbio rispetto a quello in forma pellettata, che rilasci più lentamente le proprie sostanze visto che si tratta di una forma "concentrata". Che ne dite, può essere? [SM=x718573]
maria acquaria
00venerdì 4 gennaio 2008 11:28
A proposito di batteri, io ho pensato una cosa, magari però è una cavolata. L'ho pensata istintivamente, perchè non mi piace buttar via delle cose che possono essere utili. Insomma: ho un laghetto in vaso, di cui ogni tanto ripulisco il fondo con un retino, tirando su una sorta di fanghiglia verde. Quella fanghiglia, che secondo me di batteri è ricca (certo, bisognerebbe vedere quali, ma lì è tutta materia organica trasformata, immagino) non la butto, la metto in una ciotola insieme all'acqua che fuoriesce dal foro del troppo pieno del laghetto stesso, e con questa ci annaffio da un pò di tempo le orchidee, che non stanno malissimo. E' un inutile sforzo o può offrire qualche vantaggio?
xypod
00venerdì 4 gennaio 2008 13:20
Mari, ma nel tuo "secchio-lago" (è di lui che si tratta, vero?) ci sono pesci? Perché sto cercando di capire se la "fanghiglia verde" sono alghe oppure resti biologici... [SM=x718595]
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