I gattastri di Vele

Eccoli

come si chiamano?

ehm.....non li chiamo....oppure dico al micio "ciccione" e alla micia "bruntola" o anche "pippa" perchè se ci si mette è davvero una pippa miagolosa(scusate la sincerità).

cioè sono senza un nome?
però son belli lo stesso malgrado siano innominati

si chiamano neve e romeo,ma mi sento ridicola a chiamarli così....poi tanto lei è sorda,posso sgolarmi quanto mi pare o inventarmi i nomi più assurdi...
il ciccione invece deve ricordarsi ogni giorno che è ciccione,come me del resto

Vel, che siema che sei

Che belli
Anche una mia amica non dà mai nomi ai suoi gatti...e ne ha sei. Li distingue per colore

Beeeeeeellliiiiiiiii

=Traudi=, 02/04/2009 7.24:

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cioè sono senza un nome?
però son belli lo stesso malgrado siano innominati

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Mi son ricordato un altro nome che Vele da alla micia : scemoletta

Ed eccoli di nuovo

Che belli! Amo i gatti!

Che tenera questa foto, Spacc!!

Marò cosa darei per avere un gatto esattamente come il tuo, rosso e cicciotto e morbidoso, da abbracciare così Ho sempre sognato di avere un gatto proprio così... Forse quando andrò in pensione!!

il micione ciccione ha l'espressione un pò preoccupata perchè è fifone e non ama essere preso in braccio a meno che non lo richieda lui per le coccole.

poco fa hanno dovuto sopprimere la miciola. non so che pensare,mi sento vuota. inutile raccontarsi che è la vita,che era solo un gatto,che ha sofferto poco,che era vecchia e tante altre cose. in verità l'assenza di un essere vivente che comunque riempiva la tua vita(anche se assieme a tante altre cose) si sente così tanto che non si riesce a comprendere se si soffre per l'attaccamento che si ha verso le cose a cui teniamo o...per chissà che. forse sì,forse anche questa sofferenza in realtà è egoismo. perchè qualcosa ci viene a mancare,perchè si spezza un filo,si crea un vuoto.insomma per noi è un danno, ed è questo che ci fa soffrire. altrimenti perchè soffrire se muore un vecchio,perchè soffrire se una lunga malattia ha finalmente fine:è la vita,si dice di fronte alla morte.
è da ieri sera che piango e non riesco a fermarmi. ho provato ad uscire,oggi qui è giorno di mercato,ma camminavo assente,nulla mi interessa.penso solo a lei.in verità la morte faccio ancora fatica a superarla. elaborare un lutto,si dice. impossibile,ogni volta rivedo mia madre,la sua malattia,la sua morte. in ogni cosa. come si "elabora" un lutto?

ah,per la cronaca:oggi è anche il mio 44°compleanno. nessuno con cui festeggiare,al massimo era previsto un gelato con le colleghe di lavoro. sola,mi sento veramente sola qui. Marco è da ieri che mi sente piangere,si sta precipitando qui. 6 ore di treno per vederci....già,è la vita.
ciao micia.

Oh Vel non ho parole... Mi dispiace tanto sentirti così, non ci voleva proprio.
Se può servirti.. da qui posso al momento mandarti questo , ma sappi che dietro ce ne sta uno VERO che ti aspetta per quando riusciremo a reincontrarci..

Dai almeno Marco sta arrivando da te, coraggio!!!

Vel...

Mi dispiace moltissimo... .. ti sono vicina perchè capisco questo tipo di dolore...

Non dico altro perchè so che è inutile adesso....

Vel, ti capisco benissimo, mi spiace solo che continui a piangere.
Asciuga le lacrime piccola, non sei sola, non tanti uomini farebbero tutta quella strada per stare con la propria donna, merita almeno un sorriso anche se appena accennato.

E anche se non è la giornata giusta accetta i miei auguri sinceri e tantissimi abbracci, anzi uno solo ma lunghissimo.

Lo senti?
speriamo di riuscire a vederci presto, dai, coraggio, reagisci

Vel, mi dispiace tantissimo per la scelta che hai dovuto fare, per come ti senti, per questo tuo compleanno così triste...

Però davvero, farsi sei ore di treno per starti vicino non è da tutti, credimi.

Un grosso abbraccio a te e a Marco.

Mi dispiace moltissimo. Conosco quel vuoto.

Ma un sorriso per Marco, anche appena accennato, si, ci vorrebbe.

ciao vel
ti abbraccio

si e' vero che morire fa parte della vita
pero' anche piangere, essere disperati e avere bisogno di un contatto vitale fanno parte della vita.
come si elabora un lutto? io non lo so,
il dispiacere e le lacrime pero' non sono inutili, ci sono perche' siamo colpiti in un rapporto cosi' intimo, con qualcosa di vivo vicino a noi, che paradossalmente le lacrime e il dispiacere ci dimostrano che abbiamo un cuore vivo noi stessi

certo la morte di per se e' una cosa irreparabile (non e' che si puo' fare finta di no) e allora secondo me l'unico "antidoto" e' non rendere inutile la vita. Le persone che non ci sono piu' avevano degli scopi, e se erano persone che ci vogliono bene potrei scommetterci che uno dei loro scopi era proprio la nostra felicita' e la nostra realizzazione.

Forse un modo di far evolvere un lutto e' quello di ereditare, cioe' di portare con noi quello che il nostro caro (umano o gatto che sia) ci ha dato. Piangere si', poi prendere quello che ci hanno dato e portarlo con noi. Il tuo gatto ti dava attenzione e coccole, tu continua a sentirle nelle cose che succedono. Una madre ci dava attenzioni e supporto, noi possiamo (dobbiamo?) proseguire la sua opera e rivolgere attenzioni e supporto verso noi stesse. Possiamo non far spegnere la loro fiamma di vita e tenerla accesa dentro di noi, e dare anche a qualcun altro l'affetto che abbiamo ricevuto noi. Sono contenta che il tuo Marco venga a confermarti che c'e' dell'altro affetto ancora vivo in giro.

Strano che non ti conosco. Scusa questo lungo discorso. E' una cosa che colpisce anche me. Come al solito per crescere occorre guardare in faccia ai sentimenti che proviamo. Non e' sempre facile o piacevole. Ma possiamo confidare che ci saranno ancora giorni lieti

Velenuccia...
Ti capisco tantissimo

Vele vi ringrazia tutte di cuore

Oggi non può farlo perchè ha problemi con la connessione.. ma ha letto commossa tutti i vostri messaggi


Vi ringrazio anch'io