Le palme rustiche per il Nord Italia

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xypod
00venerdì 21 settembre 2007 12:29
Ho un'amica che vuole piantare due palme rustiche agli angoli estremi del suo giardino e stavo cercando qualche nome oltre i classici Trachycarpus fortunei e Chamaerops humilis e ho trovato questo articolo nel sito del Centro Studi e Ricerche per le Palme di Sanremo dove ci sono nomi che mi hanno sorpreso perché alcune le ho viste a Tenerife e mai avrei pensato ad una simile rusticità [SM=x718576] Inserisco le foto per avere un'idea dell'aspetto [SM=x718569]

"Nella categoria dei "campioni" per la resistenza al freddo, possiamo riunire una serie di palme che possiamo coltivare anche nelle regioni a clima più rigido, riducendo al minimo le cattive sorprese (...)

Di rara bellezza, e resistente al freddo è la Brahea armata. Originaria del Messico e della Bassa California ha una crescita lenta, ama terreni aridi e presenta foglie palmate di colore bluastro argentato con il picciolo armato di forti spine ricurve. Lo stipite può raggiungere un’altezza di circa 10 – 15 metri. L’infiorescenza è la più bella tra le palme! Può raggiungere i 6 metri di lunghezza, è ramificata e ricade graziosamente, lungo lo stipite, con lunghi pennacchi, coperti di fiori bianco crema, tendenti al giallo. La sua eccezionale rusticità le permette di superare inverni fino a –10°C.

Brahea armata - *stupenda!! [SM=x718578]


La Butia capitata occupa anch’essa un buon posto nella graduatoria tra le palme resistenti al freddo, e può sopportare punte di – 10° C. Non tollera bene inverni lunghi e freddo continuo per molti periodi. Si consiglia di piantarla in zone asciutte e in terreno ben drenante. Bella, originaria dell’America del Sud, presenta uno stipite caratteristico, che conserva per lungo tempo la base delle vecchie foglie con una parte del picciolo. Le foglie sono di colore grigio verde. Belli i frutti, di colore giallo-arancio, tondi con una polpa succulenta, dolce e profumata. Si possono preparare ottime marmellate ed un delizioso liquore. Di facile coltivazione.

Butia capitata


La Jubaea chilensis del Cile è senz’altro la più bella palma in assoluto. Tronco solitario che può raggiungere i 10 metri d’altezza, di colore grigio, liscio e con una circonferenza maestosa, che può raggiungere anche i 5 metri. I frutti hanno le dimensioni di una piccola albicocca e possono essere consumati freschi. Ottima l’acquavite. Tollera freddi intorno a –10 C°, ma occorre fare molta attenzione all’umidità. Come tutte le altre palme sopporta bene il freddo asciutto.

Jubaea chilensis


Tra le specie resistenti al freddo, si segnalano ancora le Phoenix canariensis, Washingtonia filifera, Sabal palmetto, Brahea edulis e Tritrinax campestris.

La Phoenix canariensis è tra le palme più diffuse nei giardini dell’area mediterranea. Stipite singolo e massiccio, a portamento colonnare, sormontato da un’enorme corona fogliare composta da centinaia di foglie di colore vede intenso e brillante. Si tratta di una specie endemica delle Isole Canarie. Dalla crescita veloce, si avvantaggia di regolari irrigazioni e buone concimazioni. Ha una discreta resistenza al freddo, ma può morire a – 10° C.

La Washingtonia filifera ha uno sviluppo notevole, con uno stipite colonnare e massiccio, liscio, caratterizzato da screpolature verticali e da cicatrici circolari, determinate dal distacco delle foglie (grandi, verdi e palmate). Le foglie, per molti anni, possono rimanere attaccate allo stipite e formano una caratteristica “barba”, che molto spesso è conservata dai giardinieri per mantenere alla palma il portamento naturale. Resistenza notevole al freddo, si pensa possa tollerare anche – 10° C.

Alla categoria appartiene anche il Sabal palmetto della Florida con belle foglie costapalmate, verde azzurro, dallo stipite cilindrico, esile ed eretto fino a 8-10 metri. Pianta particolarmente resistente, ama terreni freschi e tollera temperature intorno a –10° C.

Tra le palme in grado di sopportare freddi da –2° C a – 5° C si segnalano Syagrus romanzoffianum del Brasile, Livistona australis e chinensis, oltre a Rhapis excelsa, Washingtonia robusta, Phoenix reclinata, Sabal minor, Serenoa repens, ecc...

Naturalmente la classificazione così presentata è incompleta e il numero delle palme che resistono al freddo è certamente maggiore. Si tratta di un mondo ancora da esplorare, sotto certi aspetti, in quanto il lavoro di verifica delle potenzialità d’acclimatazione non può certo dirsi concluso.

Sulla costa della Riviera italiana e francese si possono incontrare oltre cinquanta specie di palme che crescono rigogliosamente e ben tollerano il clima mite e ventoso. A Sanremo il Centro Studi e Ricerche ha allestito un Palmetum sperimentale, nel quale sono in corso un gran numero di esperimenti d’acclimatazione. I risultati sono lusinghieri il che permetterà di aumentare notevolmente la lista delle palme da coltivare in Riviera.

L’immagine della palma è intimamente associata al sole, ma è importante osservare che il sole e il calore sono due cose differenti. Palme in posizioni ombreggiate possono anche disporre del calore necessario. Per quanto riguarda il terreno le piante sono generalmente tolleranti e si adattano, quasi sempre, al suolo che hanno a disposizione. La maggior parte di esse predilige suoli acidi, ma i terreni alcalini ospitano facilmente le più comuni palme per il clima mediterraneo.

Il momento più propizio per piantare è all’inizio dell’estate, quando la temperatura minima notturna si aggira intorno a 15°C. Piantagioni tardive potrebbero coincidere con un rallentamento vegetativo, e indurre le piante ad una difficile ripresa. L’irrigazione dovrà essere regolare facendo bene attenzione ai ristagni d’umidità."
=Traudi=
00martedì 25 settembre 2007 21:52
bisogna chiedere a Pietro Puccio, lui sa [SM=x718617]
indaco1
00mercoledì 26 settembre 2007 13:49
Re:
xypod, 21/09/2007 12.29:


La Jubaea chilensis del Cile è senz’altro la più bella palma in assoluto.



Ma che dici? Non sono mica tanto d'accordo..... Saro' banale, ma per condizionamento culturale ho sempre considerato come palma piu' bella la Cocos Nucifera.

E' ovvio: ti ci vedi su una spiaggia tropicale, sotto una Jubaea chilensis a cercare di succhiare con una cannuccia un frutto di Jubaea chilensis?

Proprio te, che in Brasile eri all'ultimo stadio dell'assuefazione del coco gelado acquistato da nerboruti ragazzotti armati di machete per aprirlo e poter infilare la cannuccia.

Poi io con il cocco ho una vecchia storia (lo dico per chi non lo sa) precedente a quando ci siamo messi insieme....me lo sono allevato per anni da scapolo tenedolo in casa vicino vicino ad un tubo al neon fitostimolante per fargli passare l'inverno.

Insomma, non essere gelosa della mia vecchia fiamma, sara' ovvio e scontato ma la palma piu' bella e' questa, poche balle:


E comunque, anche se vogliamo restare alle palme rustiche, molte delle altre che hai postato mi piacciono decisamente di piu'....

Gia' la Washingtonia, sara' una bestia che non l'ammazzi neanche sparandogli, ma e' piu' bella (e poi a me piacciono e fanno simpatia le piante-bestie,come sai...).

E anche la Brahea e la Butia... stupende!

La Brahea potevi postarla fiorita, tanto per dare un'idea.. [SM=x718536]

xypod
00mercoledì 26 settembre 2007 14:55
Popo, il testo come ho indicato nel post, NON E' MIO ma del centro ricerche sulle palme di Sanremo [SM=x718585]
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