Ciao,
le foto le ho viste, ma non si capisce un granchè: diverso è avere la pianta in mano... ecco il perchè delle domande
La lunghezza delle radici attuali determina il trattamento! fuppa Dany!! cerca di seguirmi e se vuoi, assecondami
e visto che non mi aiuti per niente?
ti dico le 2 possibilità che si hanno in questo caso!
Valuterai tu in merito a quanto ti scrivo e a quanto ti trovi in mano: vai tranquilla, sai il fatto tuo!! grande sei e hai occhio!!!! lo dimostra quel che hai fatto fin'ora....nonostante tutto!
Innanzitutto quel che resta delle radici
Da quel che resta delle radici possono partire le diramazioni delle radici stesse. Questo è un dato importante che ci aiuta a decidere il da farsi.
La punta va cauterizzata. Questo trattamento ci mette al riparo da eventuali marciumi "immediatamente" e si è più sicuri, diciamo, sul futuro della pianta.
Prima soluzione che praticamente è quella che hai iniziato tu
Si usa principalmente quando non ci sono le radici o queste sono corte diciamo sul cm. e anche meno.
Tenendo conto che nessuno vieta di utilizzarla anche con radici più lunghe.
Non è altro che
sfagnoterapia, già descritta.
In linea di massima, si usa un contenitore, il vaso chiuso sul fondo va bene
Si mette uno strato di sfagno abbastanza ben strizzato, meglio se reidratato con acqua calda. Questa permette la formazione di umidità immediata.
Va messo molto soffice, non compresso e vi si adagia la pianta. Personalmente preferisco tenerla in piedi.
IL CONTENITORE IN CASA VA CHIUSO CON IL SACCHETTO! checchè se ne dica o si legga....E' anche logico che bisogna essere bravi a gestire l'umidità interna: dato essenziale per la buona riuscita o meno.
PRO, si vedono quando nascono le radici e la situazione si tiene meglio controllata.
CONTRO, va rinvasata quando le radici saranno lunghe a sufficienza.
Al momento del rinvaso, togliendo lo sfagno dalle radici son dolori con conseguente ed inevitabile rovina delle radici. Personalmente cercerei di toglie il più possibile senza fasciarmi la testa se ne rimanesse anche un poco.
Seconda soluzione
Questa soluzione si utilizza quando le radici sono lunghe oltre il cm., meglio sarebbe se le radici fossero più lunghe.
Praticamente si invasa la pianta nel substrato idoneo e definitivo.
Il substrato deve essere umido.
Anche qui, per non starle appresso ogni minuto, tutto il vaso va messo in un sacchetto CHIUSO!
PRO, la pianta è definitivamente sistemata e pronta a rivivere.
CONTRO, non si sa quando radica e non si riesce a vedere niente sotto il substrato.
L'uso del sacchetto chiuso.
Anche se l'ho già scritto tante volte lo ripeto.
Praticamente utilizzando il sacchetto chiuso abbiamo costruito/fatto una mini serra!!oltre ad essere comodissimo.
In casa senza umidità questo è indispensabile! ci solleva da mille incombenze di cui si può fare benissimo a meno, ma soprattutto senza preoccupazioni inutili.
Il sacchetto fa si che, non si disidrati la pianta mantenendo umdità abbastanza costante, INOLTRE,
mantiene al suo interno IL CALDO! necessario ed indispensabile affinchè la radicazione avvenga il più velocemete possibile.
Ma non solo!! al suo interno si forma un microclima particolare e adatto alla pianta.
Un altro "trucco" per il caldo è posizionare il contenitore/vaso chiuso con il sacchetto per qualche ora a prendere il sole.
ATTENZIONE però, il troppo caldo all'interno inverte la condensa!!(sperimentato!!) con conseguente marciume della pianta. Appena ci si accorge? il rimedio immediato è aprire al volo il sacchetto, lasciarlo aperto per un pò, controllare la pianta e richiuderlo.
Il sacchetto chiuso si usa per tutte le piante comprese quelle con gli pseudobulbi. Qui va dato atto alla Capa che ha davvero occhio e sa il fatto suo! anche se dimostra il contrario....
E' vero che al loro interno hanno riserve, ma è anche vero che, se queste riserve vengono meno, la pianta ha meno risorse per poter vivere bene! Con conseguente minore radicazione e successivamente? se le rimangono risorse soppravvive, altrimenti stenta.....
Gli pseudobuldi una volta disidratati non si reidratano più.
Importante
E' riuscire a capire se l'umidità interna è giusta o meno. Qui ci vuole occhio e esperienza, abbastanza facile da acquisire con qualche modifica, diciamo, in corso d'opera.
In caso contrario non saremo in grado di "percepire" gli errori in corso.
Dopo aver sistemato la pianta va tenuta controllata, controllata e controllata, solo osservazione senza fare nulla ed ogni minimo cambiamento va valutato per bene, affinchè si possa intervenire tempestivamente a modicare "quel qualcosa che non va".
Solitamente se tutto va bene nei primi 15/20 gg., la pianta dentro al sacchetto può vivere tranquillamente per alcuni mesi senza nessun intervento umano.
E' anche logico che, ogni volta che si apre il sacchetto, il microclima formatosi all'interno svanisce e tutto il processo deve riparte da zero.
Considerazione personale se fossi costretta o scegli la prima soluzione. Lo sfagno che hai non è il massimo, ma meglio di niente! sempre secondo me, credo che oltre all'umidità nel sacchetto tu debba tenere d'occhio anche lo sfagno. Scegli i pezzi a fibra lunga e più consistenti che trovi nel sacchetto, questo può esserti di aiuto maggiormente...
Per qualsiasi dubbio/problema chiedi, specialmente in fatto di umidità all'interno del sacchetto se non hai esperienza. Fidati!!!
Se vuoi e per favore, mi farebbe piacere mi tenessi aggiornata sugli sviluppi e conoscere la soluzione che hai scelto....grazie socia
E per concludere.... Ridiamo?
Socia!
è solo quel poco che so unito alla mia esperienza, senza essere studiata, nè laureta e senza nessun master!!
[Modificato da pierabg 22/01/2008 16:49]
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Buona giornata!! o, se preferite.... Buona serata!!....ciaociao....piera.
NON amo le piante, cerco di "capirle", di "sentirle" per il piacere di coltivare.
AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita... piera.