Sto leggendo questo libro e, ancor prima di finirlo, ve lo consiglio vivamente. E' un tascabile di circa 200 pagine e racconta le disavventure di un giardiniere di città alle prese con il passare del tempo. E' molto divertente e lo leggo sul treno, mentre faccio il classico pendolare, e spesso faccio fatica a trattenere le risate.
In moltissime situazioni raccontate, spesso grottesche, noi "giardinieri della domenica" ci si ritrova appieno.
Ed io sono davvero un "giardiniere della domenica"! Anche nel vero senso della parola. Oltre ad essere un "giardiniere" alle primissime armi ormai da diversi anni (ogni anno si azzerano misteriosamente le mie conoscenze verdi!), il giardino me lo posso godere/lavorare solo un paio d'ore nel week-end.
Ovviamente con questi incontri poco frequenti con il proprio giardino si raccolgono sistematiche catastrofi o inevitabilmente si perdono quei pochi momenti magici (quelli che dovrebbero essere l'appagamento dei nostri sforzi). Ad esempio lo scorso week-end ho scoperto che nel giro di una settimana una peonia che avevo messo a dimora con tutto il mio amore l'anno scorso, ha fatto in tempo a fiorire e sfiorire ed io me la sono persa. Grrrrr!!!! Probabilmente, sapendo che la statvo curando, si è data da fare solo nelle giornate feriali, magari facendo gli straordinari! E mi duole dar ragione a Gianfarnco Giustina (paesaggista) che, durante un incontro, lo scorso Febbraio, sulla scelta delle piante per il giardino, aveva definito le peonia come piante di terza classe proprio per la durata delle fioriture.
E meno male che non possiedo cactacee che in fatto di durara fioritura sono campionesse di velocità!
Ma le mie personali sfortune del giardiniere alla Capek sono anche altre. Ad esempio, l'anno scorso ho messo a dimora diverse Aquilegia. Ho scelto accuratamente la location e ho rispettato l'esatto substrato e bagnatura consigliati. Inutile dire che quest'anno, quando sono spuntate dal terreno, già si presagiva che il risultato sarebbe stato deludente. Cespuglietti striminziti e pochi fiori. Anche l'indistruttibile Vulgaris ora è alta circa solo 30/40 cm e ha pochi fiori.
Non so' se definire avvilente constatare che, chissà per quale demoniaco motivo, un semino di Vulgaris sia finito in una zona marginale del giardino ed abbia creato questo mostro alta quasi quanto me! No comment!
Vabbè, nel libro di disavventure come le mie ne troverete a iosa. E ne parlo con gioia, forse perchè... come si dice.... mal comune mezzo gaudio o forse perchè ho la certezza che anche gli/le esperti giardinieri come voi sono comunque passati dalla famigerata tragicomica gavetta!
Il libro è stato scritto quasi un secolo fa' ma il linguaggio è sorprendentemente moderno e l'autoironia dell'autore ricorda attori comici attuali.
Ve lo consiglio ancora, costa 12 Euro
Ciao.
Beppe.