Volevo risponder di lì, ma ho colto l'invito di piera a parlarne in un topino ad hoc
Io ne sò nulla, nè di chimica nè di molto altro in effetti, sò solo quello che mi dice il contandin ed il mononeurone con parkinson nel cervello e distendo così il mio pensiero.
Se non fosse chè, causa digrazia strada-cancello, per cui mi tocca cammallarmi sacchi fino a casa, non userei mai il letame pellettato.
A naso (
) non mi piace. Non mi piace al tatto e non mi piace quel che fà, a discrezione mia, nulla, a meno chè non venga usato nei vasi, ma in piena terra... diciamo che, a me pare non serva granchè.
Mi è capitato di farlo provare al mio anziano vicino che lo ha pastruzzato schiacciandolo tra le dita e ha sentenziato che mancasse di sostanza grassa.
Non posso assolutamente dire la stessa cosa del letame sfarinato, soprattutto se è di cavallo.
La mia teraccia ne ha visibilmente sempre giovato e si nota, tutti gli anni, come il colore e la tessitura cambino.
Il mio terreno e argilloso-siliceo e solo quando apportavo letame in sacchi, versandolo in inverno sulla superficie del terreno per poi girarlo all'inzio della primavera, notavo dei palpabili cambiamenti.
Ora, io non sò se sia solo un ammendante o concimi anche, ma il solo fatto che apporti materia viva batterica o la promuova, non significa ottenere un terreno alquanto fertile e quindi privo di scompensi in sostanze nutritive?
In soldoni, non opera come il compostaggio che migliora e concima in seconda battuta, in modo naturale?
Anche il volume, lo spessore della terra, mi è sembrato ottimo con lo sfarinato, ma per il resto, non saprei come apportare informazioni realmente utili alla discussione.