No Anto, non dò più niente dall'anno scorso in pratica, tantomeno e soprattutto anticrittogamici sistemici. La poltiglia come ben sai, se piove bisognerebbe ridarla, io vivo in un posto umido con piogge non certo rare.
Dovrei stare sempre lì e alla lunga il terreno a parer mio, accumula rame.
Sì, è una stagione strana questa, sono molte le rose, ma anche altre piante che non sono in splendida forma (ma se proprio devo andare a spulciare questi due anni sono stati pesanti anche per gli umani).
Gli anni scorsi trattavo, con quali risultati, a parte lo stress?
Piante malate comunque.
Stò adottando diversi altri sistemi, per la difesa, anzi per l'autodifesa, sperando di riportare un equilibrio, ora come ora gli unici insetti che spopolano sono cetonielle ed affini e qualche farfalla, qualche ape solitaria e qualche sirfide, non ci sono api, non ci sono più nemmeno vespe, calabroni.
Di base, le piante che si ammalavano quando tattavo, sono le stesse che si ammalano adesso, senza trattamenti, non è cambiato nulla, se i trattamenti funzionassero almeno un pochino, dando alla pianta il tempo di reagire...se fosse momentanea la malattia, allora avrebbe senso.
Considero, che ho esagerato anche nell'inserirne troppe creando alla fine una monocoltura.
Tutto ciò non trascurando il luogo, il clima ed il microclima e la differenza di esposizione, notevole, durante le stagioni.
L'unico tarlo che mi rimane davvero è capire i motivi veri. Se il luogo è umido-caldo-ben ben areato, tutte o la maggior parte di rose dovrebbe risentirne.
Chi più al sole chi meno, il mio giardino ha rugiada anche in estate, quando il sole, verso le 9.00 (piena estate) scavalca il monte e di botto arroventa tutto quanto, ma se fosse questo a preguidicare la situazione, tutto sarebbe un disastro.
Invece sono due settimane che non devo neppure irrigare.
Rose al sole, rose in mezz'ombra, rose in ombra quasi completa ma nessuna è in QUELLE condizioni. Che poi, in inverno, prima primavera ed autunno le stesse piante che quì defogliano poco, non presentano problematiche.
Semplicemente non riesco a capire qual'è la reale condizione di stress per cui, si ammalano così tanto da compromettere la pianta nella sua totalità.
La Pereire, ha intorno, diverse rose, queste non si ammalano nemmeno attraverso contagio.
Come raccontavo al raduno di Traudi, stò facendo un esperimento, Pat Austin e The Sheperdess, stanno crescendo a minima distanza, ma proprio minima eh? circa 40 cm, trattandole come un unico rosaio, invece di due.
Sono splendide entrambi, sebbene piccoline stiano sotto, accerchiate, da altro.
No, no, qualcosa non torna ma non riesco a capire cosa.
Sebby pare trovarsi bene, il suo è un ambiente esattamente contrario al mio, dal clima, all'eposizione, al suolo.
Silvia, la Blush a fine stagione, lo scorso anno, presentava odio, l'ho potata molto corta, l'ho sfoltita parecchio, svuotandola e lasciando le branchie principali. Quest'anno è una potenza e la fiortura è nuova, fresca e numerosa.