Osservazioni sulle grasse in inverno

Facendo le opportune precisazioni, cioè le mie sono in vaso e sono esposte al freddo del nord italia, procedo. Facendo il mio giro in terrazzo sono andata a vedere come se la cavano: lo scorso anno avevo deciso di prenderne un tot senza preoccuparmi troppo della loro "documentata" resistenza al freddo per vedere cosa poteva succedere - e comunque godermi il divertimento di acquistarle

Ecco a quali conclusioni mi hanno portato i miei "esperimenti".

Qualche scatto delle grasse che stanno nella balconata protetta dal tetto, quindi in inverno COMPLETAMENTE all'asciutto (e io non le bagno). Anche le talee non ricevono cure.





Queste invece sono in terrazzo, esposte quindi agli elementi, tra cui ovviamente la pioggia.





Allora, tutte le piante hanno retto molto bene il freddo, sicuramente anche perché non abbiamo avuto gelate particolarmente durature fino adesso, ma diciamo che avevano tutte resistito egregiamente fino circa a Natale. Poi c'è stata la neve, alcune di quelle "fuori" ne sono rimaste ricoperte. Ma per loro, in quella posizione, mi pare che il danno principale non sia stato il freddo ma l'acqua: il terreno dei vasi è rimasto zuppo per alcuni giorni e questo ha dato un primo colpo. Ma ancora resistevano. Il secondo è venuto adesso, con questi giorni continui di pioggia, pur con temperature relativamente "calde". I tessuti di quelle con le foglie "cicce" - termine tecnico, ovviamente si sono talmente riempiti d'acqua da, praticamente, "scoppiare"... O almeno questa è l'impressione che danno; di solito si dice che sono "bollite". Considerate che i substrati di questi vasi li avevo pensati contro i ristagni, quindi sono molto drenati... Eppure per certe varietà (quelle ciccie appunto) non è bastato.

Ma non è successo a tutte: quelle con la foglia "magra" (sempre termine tecnico ovviamente) hanno resistito bene anche a questo e per ora "tengono bene". Il problema dell'acqua invece non ha ovviamente toccato quelle riparate ("ciccie" o meno), che non mostrano segni di sofferenza, neanche da freddo, se non uno stop alla crescita tipico della stagione.

Tra quelle a foglia "magra" ci sono molte varietà di echeveria compresa la 'Perle of Nunberg' (5° foto) che a me piace da matti e molte che vengono descritte come delicate, che invece si stanno comportando benissimo. E' quella viola rosa piantata insieme agli aeonium che invece si sono "bolliti" a partire da "tronco", molto spesso (quindi piuttosto acquoso). Anche la piantina di Traudi, la grassa blu nella 4° foto (non mi ricordo il nome, dopo vado a cercare) ha sofferto solo ora della troppa acqua (ma non per la neve), spero che resista altrimenti Tra, te ne chiederò un altro pezzetto che però terrò sotto il tetto. Per capire come stanno, io le tocco, stringendo tra le dita le foglie così capisco dalla consistenza se stanno "bollendo" all'interno

Insomma, per capire se si può rischiare di tenerle fuori, da adesso in poi guarderò la loro "struttura". Non so se qualcosa delle mie note può esservi utile...

Interessante reportage Xy, grazie!
Una curiosità: hai un'idea delle temperature di minima registrate nella parte coperta del terrazzo? Te lo chiedo perchè io le succulente le tiro in casa praticamente tutte, lascio fuori solo le cactacee, ma dopo la tua esperienza potrei tentare di lasciar fuori anche loro.
Sicuramente lasciar prendere acqua d'inverno è un bel rischio, io innaffio solo i Sedum (tipo lo spectabile) che però non hanno una vegetazione, sono solo i germogli che cresceranno nella prossima stagione.

I sedum io me li dimentico proprio in inverno.. Mi sembra strano che tu li bagni, io non l'ho mai fatto

La temperatura nella parte coperta
Ti dirò, non l'ho mai misurata ma non penso ci sia una grandissima differenza. Però però per scrupolo, metterò il sensore esterno lì dove ho le grasse e poi ti dico, ok?

Altrochè se sono utili le tue note, Xy!

Non ti nascondo che con tutto il lavoro che comporta la preparazione delle grasse in autunno ( riduzione graduale delle innaffiature, portarle sotto una tettoia dove attendere l'arrivo del freddo e poi proteggerle in qualche maniera dal gelo e dalla pioggia) la voglia è venuta anche a me di lasciarle fuori esposte agli eventi, ma ho visto che è indispensabile la protezione non tanto dal freddo, quanto dalla pioggia.

---

si sono talmente riempiti d'acqua da, praticamente, "scoppiare"... O almeno questa è l'impressione che danno; di solito si dice che sono "bollite". Considerate che i substrati di questi vasi li avevo pensati contro i ristagni, quindi sono molto drenati.

---

Il problema dei ristagni è scongiurato dal terriccio che drena bene, d'accordo, ma con le basse temperature il problema principale è costituito dal tempo necessario, affinchè si asciughi completamente il substrato.
Questo, col freddo che c'è soprattutto qui al nord può rimanere bagnato per mesi e l'umidità associata alle basse temperature porta ben presto le piante a morte certa.

Se poi, come nel mio giardino, c'è scarsa circolazione di aria e niente sole fino a primavera inoltrata, a malapena resistono i sedum e i sempervivum.
Non muoiono, però non sono belli e vispi come quelli ben esposti e con almeno un raggio di sole che li scaldi di tanto in tanto!
Ad esempio da me non resiste la lewisia, alla quale ho dovuto rinunciare nonostante mi piaccia tanto, pur coltivata in substrato molto drenante, costituito soprattutto da ghiaia e sabbia.

Anche i graptopetalum resistono bene al freddo e al gelo, avevo dei dubbi però sulle echeverie e in particolare sulla Perle of Nunberg, che da l'idea di essere più delicata.
Mi auguro che le tue piante superino indenni l'inverno e ti sarò grata se ci terrai informati più avanti!

Ho riparato anche io l'Echeveria, perchè osservandone la struttura come ha fatto Xy con le sue ho pensato che fosse troppo "succulosa" per essere lasciata al gelo; i sedum spectabile/telephium/erythrostycum assortiti.. anche io quelli nei vasi li bagno ogni TANTO perchè effettivamente sui balconi l'aria spira sempre ed il substrato si asciuga talmente che.. un anno ne ho perso uno perchè mi è seccato! Da quel dì ogni mese circa controllo e dò una bagnata.. Invece ai sedum piccolini no (tipo acre, album..) perchè vedo che se la cavano meglio e, anzi, l'acqua gli dà fastidio.
L'anno prossimo magari provo a lasciar fuori anche la mia grassa gigante a palla.. (non conosco il nome, credo sia un Ferocactus) riparandola bene.