Osservazioni sulle grasse in inverno

Altrochè se sono utili le tue note, Xy!

Non ti nascondo che con tutto il lavoro che comporta la preparazione delle grasse in autunno ( riduzione graduale delle innaffiature, portarle sotto una tettoia dove attendere l'arrivo del freddo e poi proteggerle in qualche maniera dal gelo e dalla pioggia) la voglia è venuta anche a me di lasciarle fuori esposte agli eventi, ma ho visto che è indispensabile la protezione non tanto dal freddo, quanto dalla pioggia.

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si sono talmente riempiti d'acqua da, praticamente, "scoppiare"... O almeno questa è l'impressione che danno; di solito si dice che sono "bollite". Considerate che i substrati di questi vasi li avevo pensati contro i ristagni, quindi sono molto drenati.

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Il problema dei ristagni è scongiurato dal terriccio che drena bene, d'accordo, ma con le basse temperature il problema principale è costituito dal tempo necessario, affinchè si asciughi completamente il substrato.
Questo, col freddo che c'è soprattutto qui al nord può rimanere bagnato per mesi e l'umidità associata alle basse temperature porta ben presto le piante a morte certa.

Se poi, come nel mio giardino, c'è scarsa circolazione di aria e niente sole fino a primavera inoltrata, a malapena resistono i sedum e i sempervivum.
Non muoiono, però non sono belli e vispi come quelli ben esposti e con almeno un raggio di sole che li scaldi di tanto in tanto!
Ad esempio da me non resiste la lewisia, alla quale ho dovuto rinunciare nonostante mi piaccia tanto, pur coltivata in substrato molto drenante, costituito soprattutto da ghiaia e sabbia.

Anche i graptopetalum resistono bene al freddo e al gelo, avevo dei dubbi però sulle echeverie e in particolare sulla Perle of Nunberg, che da l'idea di essere più delicata.
Mi auguro che le tue piante superino indenni l'inverno e ti sarò grata se ci terrai informati più avanti!