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Da un manuale dell'800

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2007 11:55
13/02/2007 11:51
 
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Mi è capitato fra le grinfie un delizioso libricino scritto dal Conte Filippo Re ( cattedra di botanica e di agraria all'università di Reggio E, di cui fu anche rettore( ne fu destuituito nel 1798 avendo rifiutato di giurare contro la monarchia) Cattedra di botanica e poi di agraria nell'ateneo di Bologna, prefetto dell'Orto botanico e poi dell'Orto agrario, da lui fondato nel 1804 e rettore dal 1805 al 1806),che è stato una volta quello che oggi di definirebbe un best seller e che incontrò all'epoca grande favore, come attestato dalle sei riedizioni successive alla princeps del 1816.
Sentite un pò, naturalmente qui si parla di rose:

".........siccome poi è impossibile il poter descrivere tutte le specie,......indicherò quelle che a me sembrano le più belle, e per questa volta mi permetteranno gli amatori di aggiungervi i nomi botanici, perchè ricorrendo a qualche conoscitore onesto, ne saranno meno soggetti ad essere ingannati.
Le burlette dei giardinieri sono infinite. Essi talora per malizia, più spesso per ignoranza, abusano della buona fede degli amatori."

Non ho potuto fare a meno di sorridere dopo quest'ultima affermazione, è talmente attuale!

Poi ancora:

"... la cura da aversi delle rose da orto consiste nel tenerle monde dai seccumi, e nel tormentarle il meno che si può........( naturalmente non c'erano ancora le rose ibride di tè, si riferisce alle rose antiche)

In autunno ogni due anni le facevo scalzare e levare se c'erano radici vecchie, poi vi dava un poco di letame ben digerito, e lo mescolava alla terra, colla quale ricopriva le radici, avvertendo di lasciarla ammucchiata intorno al pedale, perchè servisse ad impedire all'acqua d'inverno di cacciarsi aderente al tronco.
In fine di febbraio, o anche in marzo, le visitava e, senza mai potarle affatto le rimondava dai seccumi, e levava via quando v'era alcuno de' vecchi steli, il quale chiaramente mostrasse che per la sua antichità era dannoso al rimanente della pianta; poi le legava.
La raccolta era per lo più felicissima.
So che alcuni tosano ogni anno spietatamente le rose.
Io risparmiandole più che poteva, ebbi il piacere di averne una grandissima copia ".

Trovo bellissimo il tono confidenziale di chi ha appreso soprattutto dalla pratica diretta il modo più conveniente di coltivare le piante.
Ma a proposito di questa pratica, ne avevate mai sentito parlare?
13/02/2007 11:59
 
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Che tenerezza, questi messaggi dal passato, comunque attualissimi...

Ma di quale pratcia parli, Cele? Del non potare le rose?
13/02/2007 12:01
 
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No ed è la cosa che mi ha colpito subito.
In pratica, potava le radici delle rose, ogni due anni... non sò cosa pensare, soprattutto in considerazione del fatto che poi dice di lasciarle in pace.

Ma non riesco a riflettere sui possibili vantaggi di un'operazione del genere.

[SM=x718595]
13/02/2007 12:12
 
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Bellissimo, suggestivo e molto interessante!!! [SM=x718552]

Trovo strano, per ciò che ci viene insegnato, cavare le rose ogni due anni [SM=x718560] , se ne avessi voglia proverei, anche se, pensandoci bene, con tutti gli spostamenti che gli faccio fare.....forse due anni nello stesso posto ancora non sono riuscita a farle stare!!!! [SM=x718557]

Interessante il discorso del mucchietto di terra intorno al piede, oggi ci viene detto che è per proteggere dal gelo, ma il suggerimento che possa servire a tenere lontana l'acqua dal colletto mi sembra molto ragionevole e saggio: tenendo asciutto si evita sia che il gelo colpisca, sia che si presentino marciumi e malattie fungine. [SM=x718583]

Altra indicazione utile e attuale è l'uso dello stallatico ben maturo incorporato alla terra: una pratica orticola che non conosce smentite!!! [SM=x718579]

Altrettanto saggia l'indicazione di non potare le rose antiche... mi fa pensare agli scritti di Vita Sackille West!!

Accidenti....pensiamo di scoprire ogni giorno chissà che cosa e invece......200 anni fa avevano già capito tutto!!!!!!!! [SM=x718564] [SM=x718559]
13/02/2007 12:13
 
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Re:

Scritto da: riverviolet 13/02/2007 12.01
No ed è la cosa che mi ha colpito subito.
In pratica, potava le radici delle rose, ogni due anni... non sò cosa pensare, soprattutto in considerazione del fatto che poi dice di lasciarle in pace.

Ma non riesco a riflettere sui possibili vantaggi di un'operazione del genere.

[SM=x718595]



Si preleva la pianta non per potare le radici ma per ripulirle da quelle vecchie o morte, per poi ripiantarla previo arricchimento della terra con aggiunta di stallatico.

Se però consideriamo che le rose, come altre piante "stancano" il terreno, ecco trovata la risposta a questa pratica.
Solo che la conoscevo finora applicata al altre piante ad esempio agli astri, cosa che ho verificato di persona, ma riferita alle rose è una novità assoluta.
13/02/2007 12:19
 
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Ecco, non avevo capito un cavolo...

Comunque, in effetti, rinnovare la terra (soprattutto in caso di piante che esauriscono il substrato ) e' un'ottima pratica, solo che normalmente si fa per le piante in vaso, quelle in terra dovrebbero andare loro a cercarsi terreno sempre nuovo e piu' profondo, o mi sbaglio?

C'e' anche da dire che la potatura delle radici favorisce la nascita delle radici capillari al posto delle fittonanti, e sono soprattutto quelle (le capillari), che assicurano maggior nutrimento alla pianta. Questo ovviamente lo so per certo per le piante "normali", per le rose non saprei... [SM=x718595]
13/02/2007 12:20
 
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Re:

Scritto da: SEBBY. 13/02/2007 12.12
Bellissimo, suggestivo e molto interessante!!! [SM=x718552]

Trovo strano, per ciò che ci viene insegnato, cavare le rose ogni due anni [SM=x718560] , se ne avessi voglia proverei, anche se, pensandoci bene, con tutti gli spostamenti che gli faccio fare.....forse due anni nello stesso posto ancora non sono riuscita a farle stare!!!! [SM=x718557]




[SM=x718540] [SM=x718540] [SM=x718540]
Nemmeno io!
Il bello è che poi mi incavolo e mi ammazzo da sola, perchèuna volta nella vita vorreivedere, nelmiogiardino, un bell'esemplare ben cersciuto e accestito e invece, sposto in continuazione.

Il mucchietto di terra a protezione dell'acuqa e del freddo, io la conoscevo già e rincalzo sempre all'arrivo dell'inverno per poi aprire di questo periodo, ma di potarele radici, ogni due anni...

Il letame, magari di cavallo, che pare essere un antifungineo notevole, ma in genere il letame, io vedo la differnza che apporta anche e soprattutto forse, nella struttura del terreno.
Il mio poi, è argilloso-siliceo ed è una manna.

Pensa che c'è chi coltiva i cymbidium in letame equino puro ed addirittura fresco.
Dovrebbe ustionare le radici e invece... ma questa è un'altra storia, roba orchidofila.
13/02/2007 12:22
 
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Celestial hai ragione! Penso ai Delphinium, ai Phlox e davvero, alle rose, che sfiancano il terreno.

Però, di quali mq si dovrebbe possedere per effettuare una pratica simile?
[SM=x718606]

A menochè, si fà sostare la rosa un anno in vaso e due in terra.
Ma lo vedo molto poco pratico.
Uno, nessuno e centomila

[Modificato da riverviolet 13/02/2007 12.23]

13/02/2007 12:31
 
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Vero che costringe a riflettere e non poco?
Certamente si è incoraggiati all'occorrenza, a rifare un impianto mal riuscito senza patemi d'animo!
Ma è il farlo ogni due anni la cosa che mi lascia un pò perplessa!
Ma anche qui forse ci sarebbe una spiegazione: non consentire la formazione di un imponente apparato radicale, con conseguente difficoltà e danno nell'espianto, e forse ritardarne l'invecchiamento.
Che nella stagione di riposo le piante non risentano assolutamente degli spostamenti, manipolazioni e trapianti ormai l'abbiamo potuto ampiamente verificare.
13/02/2007 12:53
 
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Sì, è alquanto interessante esarebbe da approfondire potendolo fare.
Magari riflettendoci sù, mi verrà qualcosa in mente, ma il solo pensiero di tirar via 40 piante di rosa, da terra, ogni autunno mi sento male.
Anche perchè si dovrebbe accorciare e non poco la parte aerea.

Penso a scalatrici come Pierre de Ronsard, Aimèè Vibert, Gloire de Dijon... nuuuuuuu [SM=x718547]




13/02/2007 13:53
 
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Ragazze, non sapete quanto sia bello e rilassante leggervi.
Siete in perfetta armonia e riuscite a trasmettere tutto, e sottolineo tutto il vostro sviscerato amore per la rosa.
Per quanto riguarda l'idea di trapiantare la rosa ogni due anni: non ci penso neppure lontanamente. [SM=x718583] Celestial sa bene le difficoltà e le indecisioni che ho avuto al momento di mettere a dimora nell'aiuola neoformata quelle acquistate da Pejron. Non è stato per nulla facile ( almeno per me)! [SM=x718561]
13/02/2007 14:45
 
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in effetti non cita le rampicanti,chissà se riusciva a mondare pure quelle! ma pensando alle rose ottocentesche,lui le definisce da orto:erano forse tè,o cinesi? o si riferisce all'orto botanico quindi parla di botaniche(possibile?)secondo voi si trattava di alba,di damascene,di galliche?
se fossero solo le tè allora tutto è fattibile.
interessante il fatto di andare di "letame ben digerito" [SM=x718545]
ogni due anni,non ogni anno:infatti è talmente a lenta cessione che ricopre tranquillamente un periodo di 24 mesi.

grazie celestial! [SM=x718577]
14/02/2007 11:55
 
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Beh, penso che il signore in questione disponesse di una squadra di bravuomini che si adoperava alla bisogna ...io non li ho [SM=x718548]

Sarebbe forse una buona pratica, di scalzare ogni due anni e potare le radici vecchie, da applicare a quelle in vaso, ma solo quando sono giovani: fare lo stesso alla Pierre mi uccide al solo pensiero!
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