Re: Re:
Scritto da: Anto.. 18/12/2006 23.36
La ragione di questo sta nello sviluppo del sistema radicale della talea, che sarà sempre inferiore a quello di un portainnesto....."
Chissà che vuol dire questa frase...
Concordo Antonella, occorerrebbe effettuare l'esperimento con la stessa rosa, però anche così le variabili in gioco sono diverse, dalla scelta del portainnesto.
Da quale individuo viene prelevata la talea, in quali condizioni è la madre e il suo proseguo e poi come viene tirata sù.
Ho idea che non basterebbe coltivarne due identiche con la sola differenza fra la talea e l'innesto.
Possiedo alcune rose da talea e da innesto, quel che posso vedere e valutare con tanta ignoranza, è che le innestate se trovano il loro buon angolo, crescono con la velocità del fulmine e sono alquanto vigorose.
Mme Pierre Oger, messa accanto alla madre da cui è generata è 4 volte tanto rispetto a lei, ma La Reina Victoria la surclassa in quantità di rami presenti.
Mi sembra veritiera l'osservazione che le rose da talea siano a vista notevolmente più erbacee, con rami omogenei e numerosi.
In caso di accidente, recuperare una rosa innestata, con cancro rameale ad esempio, sia dannatamente più difficile rispetto a quelle da talea.
E sulle rose da talea non ho mai riscontrato questo tipo di malattie gravi.
La mia osservazione si fà ardita e sconfina nella speculazione, ma mi sembra che le taleizzate possiedano una fibra rameale decisamente più forte.
Lo sò che sembra scema come cosa, eppure sulle innestate becco spesso infiltrazioni di argidi della rosa, su quelle da talea non è ancora capitato.
Però, forse, una cosa che mi sembra abbastanza rilevante è proprio il sistema radicale.
Forse i portainesti in questo avvantaggiano il nesto. Essendo rose selvatiche sono più avezze all'adattamento a terreni differenti e più abili a resistere alle malattie.
Mentre le radici delle rose da talea, (ariforse) necessitano di adattamento e sono meno preparate ad abitare qualsiasi casa.
E questa considerazione è magari alla base per cui, sono più lente a partire e formarsi, necessitando di qualche anno in più.
Mi vien in mente che rose antiche dal carattere pronunciato sulle proprie radici possano mal reagire a situazioni a loro straniere.
geograficamente parlando. Quindi anche come habitat originari, nel loro dna non credo sia un carattere andato perduto.
Sicuramente posso dire, che le rose moderne da talea rendono molto meglio rispetto alle antiche, Molineux, Jude The Obscure, Pat Austin, Pierre de Ronsard, sono vigorose e veloci, senza pare, alcun problema.
Gruss an Coburg, Nonna Censy, La Reina Victoria, ed ora vedremo che fà la Cardinal, sono lente, a volte ferme o dal comportamento strano.
In finale? Boh!
Uno, nessuno e centomila
[Modificato da riverviolet 19/12/2006 10.38]