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Coltivare rose da talea: perché??

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2007 15:15
18/12/2006 14:51
 
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Mi sto ponendo il quesito da un pò di tempo e per capire quali vantaggi offre una pianta allevata da talea rispetto ad una innestata ho fatto l'ordine da Nino Sanremo che le coltiva così. Parlandone sabato a casa di Ciccioriccio, vecchia amica di scorribande giardinicole, mi sono effettivamente chiesta se ne vale proprio la pena e quali siano gli effettivi benefici. Ho girato la domanda a quelli di Nino Sanremo e volevo comunicarvi la risposta, che mi sembra interessante.

Il vantaggio è soprattutto nel portamento della pianta; questa caratteristica tra l'altro si vede dopo un certo tempo. Perché? Perché la pianta sviluppa i rami da una base larga, quella di un colletto "naturale"; nell'ibrido innestato invece la base è il "nodo" dell'innesto che tende a creare un ramo forte centrale e poi da lì i rami laterali. L'apparenza dunque di una talea è più "erbacea", più leggera ed armonica di una rosa da innesto. Altri vantaggi che però ritengo di minore valenza, sono l'assenza di succhioni (rami originati dal portainnesto) e la considerazione che tutti i rami "erbacei" sono rami da fiore in una rosa da talea.
Ho chiesto se esistono controindicazioni, anche per esempio relative al freddo pensando che fosse per quello che si usano i portainnesti ma mi ha spiegato che esistono poche rose che hanno questa sensibilità anche perché in Italia non abbiamo temperature che scendono a certi livelli: le uniche un pò freddolose sono le bancksie ma è sufficiente una buona pacciamatura soprattutto nei primi anni per non correre rischi.
[SM=x718569]
18/12/2006 15:33
 
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Ciao,
grazie Dany! [SM=x718555]
Interessante sarebbe anche conoscere "l'altro pensiero". Tu lo sai già?

grazie! [SM=x718595]
__________________________________________________________________
Buona giornata!! o, se preferite.... Buona serata!!....ciaociao....piera.

NON amo le piante, cerco di "capirle", di "sentirle" per il piacere di coltivare.
AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita... piera.

[Modificato da pierabg 18/12/2006 15.34]

18/12/2006 17:28
 
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Si...sarebbe interessante conoscere "l'alro pensiero"....
a casa ho qualcosa al riguardo...se mi ricordo stasera posto!
18/12/2006 18:06
 
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Intendete quello a favore dell'innesto? Sarebbe bello avere anche quelle motivazioni: l'unica cosa che so in proposito è che l'innesto genera, dal punto di vista produttivo, piante adulte molto più in fretta della talea, che ci mette più anni a crescere ma sicuramente c'è dell'altro! [SM=x718569] Posta, posta Anto! [SM=x718555]

[Modificato da xypod 18/12/2006 18.06]

18/12/2006 23:36
 
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Re:

Scritto da: xypod 18/12/2006 18.06
Intendete quello a favore dell'innesto? Sarebbe bello avere anche quelle motivazioni: l'unica cosa che so in proposito è che l'innesto genera, dal punto di vista produttivo, piante adulte molto più in fretta della talea, che ci mette più anni a crescere ma sicuramente c'è dell'altro! [SM=x718569] Posta, posta Anto! [SM=x718555]

[Modificato da xypod 18/12/2006 18.06]




Dal libro di A.M.Bosi "rose antiche"...."moltiplicare la rosa da talea è l'operazione piu' semplice del settore vivaistico, l'attecchimento è sempre buono, i risultati sono spesso eccellenti, anche se le piante così ottenute non saranno mai allo stesso livello di quelle derivate da innesto.
La ragione di questo sta nello sviluppo del sistema radicale della talea, che sarà sempre inferiore a quello di un portainnesto....."


Dal libro di V.Barni e C.Medici "Sublime rosa"....
"Se riproduciamo una rosa per innesto o per talea...tutte le piante che otteniamo avranno le stesse identiche caratteristiche di quella dove è stato prelevato il materiale di moltiplicazione.
dei due metodi, l'innesto è quello maggiormente praticato, sia perchè a parità di materiale disponibile si possono ottenere un maggior numero di piante, sia per la migliore uniformità delle piante riprodotte.
Ambedue sono comunque validi e la scelta dipende da questioni piu'tecniche che pratiche. La moltiplicazione per talea.....benchè attualmente sia possibile sfruttare accorgimenti tecnici, quali ambienti con impianti di nebulizzazione, bancali di radicazione riscaldati, substrati con materiali particolari e prodotti chimichi che stimolano l'emissione di radici, tuttavia il taleaggio delle rose risulta un'operazione difficile, sopratutto per la grande quantità di varietà, che rispondono in modo variabile, rendendo inefficaci metodi che si sono dimostrati validi su altri tipi di rose...
La pratica dell'innesto invece, è diffusamente adottata e potendo scegliere fra svariati tipi di portainnesti, permette di utilizzare quelli piu' adatti in relazione alle caratteristiche della varietà da riprodurre e all'ambiente in cui verranno coltivate".....

Di sicuro come diceva Xy le rose innestate formano le piante prima...ai produttori costano meno (con lo stesso materiale si producono piu' piante che se dovessero fare delle talee), possono scegliere il portainnesti e visto che le talee non sempre "prendono" hanno meno insuccessi [SM=x718536] ....

mah...son sempre stata dell'idea (e lo sono ancora) che quelle da talea formano dei cespugli piu' armonici...ne ho tante sia da talea che innestate, ma son tutte varietà diverse...vorrei provare a coltivare la stessa pianta riprodotta nei due modi...e col tempo vederne la differenza!
19/12/2006 10:34
 
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Re: Re:

Scritto da: Anto.. 18/12/2006 23.36

La ragione di questo sta nello sviluppo del sistema radicale della talea, che sarà sempre inferiore a quello di un portainnesto....."




Chissà che vuol dire questa frase...

Concordo Antonella, occorerrebbe effettuare l'esperimento con la stessa rosa, però anche così le variabili in gioco sono diverse, dalla scelta del portainnesto.
Da quale individuo viene prelevata la talea, in quali condizioni è la madre e il suo proseguo e poi come viene tirata sù.
Ho idea che non basterebbe coltivarne due identiche con la sola differenza fra la talea e l'innesto.

Possiedo alcune rose da talea e da innesto, quel che posso vedere e valutare con tanta ignoranza, è che le innestate se trovano il loro buon angolo, crescono con la velocità del fulmine e sono alquanto vigorose.
Mme Pierre Oger, messa accanto alla madre da cui è generata è 4 volte tanto rispetto a lei, ma La Reina Victoria la surclassa in quantità di rami presenti.
Mi sembra veritiera l'osservazione che le rose da talea siano a vista notevolmente più erbacee, con rami omogenei e numerosi.

In caso di accidente, recuperare una rosa innestata, con cancro rameale ad esempio, sia dannatamente più difficile rispetto a quelle da talea.
E sulle rose da talea non ho mai riscontrato questo tipo di malattie gravi.
La mia osservazione si fà ardita e sconfina nella speculazione, ma mi sembra che le taleizzate possiedano una fibra rameale decisamente più forte.
Lo sò che sembra scema come cosa, eppure sulle innestate becco spesso infiltrazioni di argidi della rosa, su quelle da talea non è ancora capitato.

Però, forse, una cosa che mi sembra abbastanza rilevante è proprio il sistema radicale.
Forse i portainesti in questo avvantaggiano il nesto. Essendo rose selvatiche sono più avezze all'adattamento a terreni differenti e più abili a resistere alle malattie.
Mentre le radici delle rose da talea, (ariforse) necessitano di adattamento e sono meno preparate ad abitare qualsiasi casa.

E questa considerazione è magari alla base per cui, sono più lente a partire e formarsi, necessitando di qualche anno in più.

Mi vien in mente che rose antiche dal carattere pronunciato sulle proprie radici possano mal reagire a situazioni a loro straniere.
geograficamente parlando. Quindi anche come habitat originari, nel loro dna non credo sia un carattere andato perduto.

Sicuramente posso dire, che le rose moderne da talea rendono molto meglio rispetto alle antiche, Molineux, Jude The Obscure, Pat Austin, Pierre de Ronsard, sono vigorose e veloci, senza pare, alcun problema.

Gruss an Coburg, Nonna Censy, La Reina Victoria, ed ora vedremo che fà la Cardinal, sono lente, a volte ferme o dal comportamento strano.

In finale? Boh! [SM=x718543]




Uno, nessuno e centomila

[Modificato da riverviolet 19/12/2006 10.38]

22/12/2006 12:04
 
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Ripensando alla questione, e dopo aver riflettuto sulle vostre osservazioni, mi viene da pensare che sì, il vantaggio della talea con radici proprie probabilmente è visibile solo dopo alcuni anni, rispetto all'innesto. Però sto pensando anche a quando compro una rosa innestata e dei 4 rami che fa, magari 3 prendono un cancro oppure qualcosa d'altro. La talea in quel caso mi preoccuperebbe assai meno visto che da tutta la "base" possono partire nuovi getti, non solo dal nodo. Non so, sto anche pensando che questo vantaggio si vede maggiormente in rose in terra perché forse nel vaso non c'è poi tanto spazio... E che forse ci sono tipi di rose che meglio si avvantaggiano di questo tipo di coltivazione rispetto ad altre? [SM=x718595]
Beh, vi farò sapere appena ho qualche esperienza! [SM=x718599]

[Modificato da xypod 22/12/2006 12.10]

28/01/2007 22:10
 
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Dani ne avevamo già parlato tempo fa mi pare, ma comunque sia, è lecito pensare che, siccome le rose esistono da diversi secoli e sono giunta sino a noi, anche quando la tecnica dell'innesto non era praticata per moltiplicare le rose, non ci siano problemi nel riprodurle con questo modo, salvo se si desidera averne una grande quantità da mettere subito sul mercato.

E' chiaro che una pianta ottenuta da talea, non fiorisce sempre in tempi brevi e, comunque, non è commercializzabile quando è così piccola, Nino Sanremo a parte che è talmente conosciuto da poterselo permettere. Questo fa sì che l'interesse commerciale per la riproduzione di rose da immettere sul mercato, dopo averle ottenute da talea, sia praticamente nullo. Capisci che mantenere un vivaio di rose che non puoi vendere per un paio di anni ha dei costi pazzeschi?

La riproduzione per innesto è stata una scelta prettamente commerciale e non certo perchè questa pianta non si comporti bene se riprodotta da talea.

Un anno fa circa, ho parlato con uno dei titolari della Nino Sanremo che mi ha confermato quello che spesso ho letto sui vari sacri testi sulle rose e cioè che le rose ottenute da talea sono rose più sane, più forti e meno soggette ad assumere i caratteri del portainnesto, nonchè ad avere un portamento anche più morbido rispetto a quelle rose moderne che vengono ottenute da innesto.

Io ne ho diverse da talea e non hanno nulla da eccepire rispetto a quelle ottenute da innesto, anzi, ti dirò che sono davvero più affidabili anche in termini di fitopatologie.



29/01/2007 13:39
 
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PS. Ciaooooo Rosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x718569][SM=x718569][SM=x718569]
Come stai??
22/02/2007 15:15
 
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Raga, ho trovato qualche altra info interessante sul metodo di Nino Sanremo e ve ne riporto uno stralcio che parla precisamente di che tipo di talea ultilizzano, cioè quella di punta:

"Vi sono tanti modi di riprodurre da talea. Noi abbiamo scelto il metodo della talea apicale raccolta su giovani e vigorose piante madri che vengono selezionate ogni anno da marzo a giugno, coltivate nelle migliori condizioni e utilizzate per la produzione di talee solo da gennaio a ottobre del secondo anno di vita.

Perché “Talea Apicale”?
Innanzitutto perché l’utilizzo di sole talee apicali costituisce un’ulteriore garanzia di sanità.
La raccolta viene effettuata una volta a settimana quando non ha più di sette giorni di vita e la sua lunghezza non è superiore ai 7 cm. A quello stadio le punte delle gemme non hanno riserve nè tare ereditarie o patologie ma solo tanta voglia di crescere sulle proprie radici. Inoltre la crescita di un rosaio riprodotto da talea di punta è vigorosa, armoniosa e generalmente dotata di molti rami omogenei.

Le varietà da noi selezionate per questo tipo di riproduzione si adattano molto bene a condizioni difficili per:

PH del terreno;
struttura fisica del terreno;
temperature limite (da - 30° a + 40°);
sostituzione di vecchi precedenti roseti.

Le varietà riprodotte su porta innesto non sempre si adattano altrettanto bene alle stesse condizioni difficili. Questo metodo, infatti, dovrebbe essere scelto in modo specifico, sia in funzione delle varietà da riprodurre, sia delle condizioni del terreno e del clima. Naturalmente la scelta del porta innesto non riesce in molti casi a soddisfare entrambe le esigenze. Spesso la scelta è determinata esclusivamente dalla sua capacità di accogliere e far attecchire la varietà prescelta e da riprodurre. Raramente o mai si tiene conto delle esigenze relative al terreno di impianto."


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