Beh, si sa che sono amiche: nei tropici dove vive una vive anche l'altra. Amano gli stessi ambienti: forte umidità, luce filtrata, calore. E molte volte ho visto foto di orchidee nelle serre di Taiwan et similia in vasi da cui spuntavano piccole fronde di felciotte felici.
Mi ha "scatenato" questa idea la cattleya che ho preso da Pozzi: dal bark del suo vaso sono spuntate due foglioline. Mi era già capitato con una phal ma poi la piccola foglia era morta e non ci avevo più pensato.
Ma adesso. Mhmm. Riflettendo: è un segnalatore naturale, la felce. Evidenzia subito se si disidrata il substrato in modo tale da compromettere la sua sopravvivenza: chi coltiva felci lo sa, le foglie mostrano immediatamente la carenza, abbassandosi o seccando addirittura. E dunque, usiamola questa sua capacità, un pò come si fa con i filari di vite alla cui testa si mette una rosa che sarà la prima a segnalare l'infezione da mal bianco... E chissà, la felciotta potrebbe anche essere in grado di succhiare l'eccesso di umidità se occorre...
Inoltre la coltivazione delle orchidee tempo fa si faceva appunto su un substrato di radici di felce, l'osmunda, prima che subentrasse il divieto di usarla per non farla estinguere in natura.
Quindi quindi
La mia mente diabolica sta pensando che alleverà con cura questa felce dentro la cattleya e staremo a vedere che succede
Vi piace l'esperimento?